Camminavo verso la macchina e nella mia testolina bacata prendevano vita domande e curiosità. L'aria fresca mi dette la sveglia.
Mi fermai davanti alla vetrina del negozio di scarpe, ma non misi a fuoco nulla.
Restai imbambolata con le chiavi in mano. Qualcosa non tornava.
Già il fatto che un tale mai visto prima, mi rimbalzasse in mente era parecchio bizzarro, in più tutti i discorsi di Klaus. C'era qualcosa di poco chiaro.
Non potevo andare a casa e lasciare le cose in sospeso. Ero troppo curiosa per lasciar perdere.
Decisi di tornare al Pub.
Klaus stava parlando al cellulare.
Mi accolse sempre con le sue battute simil Cucciolone " che ti sei scordata stavolta, la mancia? "
Chiesi un altra pinta. Assaporando quel tripudio di gusto guardavo le foto di quelle onde.
"Erano strane. Riuscivano a darmi una tranquillità diversa dalla sensazione di rilassamento che dava la birra.
Più le guardavo e più mi sentivo portare via.
Come se non fossi seduta sopra lo sgabello. Come se mi trovassi davanti al mare in tutta la sua grezza, ma discliplinata potenza, mentre il vento scombina i capelli.
Non sono mai stata patita di fotografia, posso tutta via guardare il National Geographic, restare affascinata dalle meraviglie del mondo e stop. Però in quelle onde rivedevo la stessa magia.
Dopo le mie belle elecubrazioni e sane paranoie decisi di andare a parlare con questo Bio.
Mi sarei tolta ogni curiosità e magari avrei capito qualcosa in più.
La storia del calcio, della politica, dei gay. Poi perchè Bio?
Sarà forse l'ennesimo omofobico paranoico, mezzo sciroccato, vegano estremo che mangia sei chicci di riso che non ci mette l'olio e si sfarina di spinelli? Terrò pronto il mio ineffabile sorriso.
Se vedrò la malaparata fingerò un malessere e me ne andrò all'inglese.
Disprezzo/odio per il calcio ce l'ho pure io. Un branco di miliardi e la maggior parte delle partite son manipolate. La politica, beh visto come è gestita ha ragione.
Per la storia della falce e il martello piuttosto gioco a mosca cieca a Sepang durante il Gp.
Incredibile, mi sto facendo un film mentale cosi incasinato che manca solo la colonna sonora ed è pronto per il Festival di Cannes"
Mi avvicinai al tavolo con un misto di inquietudine ed invadenza.
Lui era li.
Mi guardò, ma non disse nulla. Incredibile ero quasi intimorita.
Se ne stava li, immobile, pareva una statua.
Un'aria quasi scontrosa, indisponente, non dava l'impressione di essere cattivo, ma si percepiva una strana durezza.
La sua cocacola e gli auricolari nelle orecchie.
Stavo quasi per andarmene, avevo già fatto la mia figura cacina per stasera... ma si alzò in piedi, mi sorrise e mi invitò a sedermi.
Stranamente il tempo si fermò......