Era un giorno di vita il vivere senza essere presenti, le parole ascritte raccoglievano respiri e la gioia, perseveranza di pensieri, lasciavano accorgersi del tempo perso.
Era dicembre a essere freddo dire in un pensiero.
Cercare mille idee nei giorni degli inverni attesi, tramonti persi in un angolo del mondo.
Lì ove il silenzio tace, i pensieri ne abitano i sogni e la sera li custodisce nell'oscurità del vivere.
Arrampicati sui sogni si velano di attimi e sospesi lasciano spazio al vento.
Era dicembre, la festa della nascita trastullava nell'aria e parole di foglie rotolavano nelle luci come a chiamare il tempo al ritorno della notte dei tempi.
Non vidi il cuore, stanco, se ne stava a ricordare il bello dei pensieri, e straniti di attimi ne riducevano le illusioni ormai fioche.
Barlume di ieri, era a guardare infiniti occhi quel mare di tanti perché e sentire la voce stroncata al respiro di abbracci.
Ricordi?
Il desiderio svanito del tutto cercava infinite speranze per agguantare la mano del giorno.
E tu?
Percorrendo il tempo avevi già lasciato il vento, sfiorato dalla conoscenza dell'andare.
Si sciolse a neve il tempo, freddo che ne raccoglieva argini di te, si insinuava a vita nella memoria.
Era il cuore a vegliare, parlare del mare, tempesta di onde che ne rimarcavano la vita.
Pensieri alla rinfusa si agitavano nel cuore e si nascondevano al tempo.
Non esisteva spazio, ma solo necessità che ne avvolgeva il calore.
Oggi la neve ha sciolto i sospiri, il vento annaffiato i graffi di un sogno e la scia della mente soffocato il candore del giorno.
Potesse l'inverno uscire dal suo gelo!
L'ombra della notte avvincente sospiro ...regalare il silenzio...
Per un futuro prossimo l'incontro del tempo con la magia possa far rinascere le emozioni di nuovi progetti di vita e solida certezza.
Era lo sguardo a vedere il momento, sentirsi infetti di un desiderio breve seppur efficiente che ne riduceva la sete di speranze inattese .
Ed era il gelo, unico a sentirsi nell'aria... vento che sfiorava e ululava al candore del fuoco.
Si, il fuoco della sopraggiunta estate nei giorni del vivere.
Rami rinsecchiti ne bruciavano le steppe che si trovavano per la strada del ritorno.
Curiosi, si cercavano le cose in un bagaglio di attimi sospesi tra il dire e il fare.
Attese sempre rese ad a ogni tipo di problema, e ricamate, le luci spegnevano un giorno.
Era un vero piacere leggere gli occhi offuscati di polvere e gioia.
Adesso il tempo è nell'aria, cambia al passaggio dell'avvento.
Curioso si affaccia nel suo talamo e la notte si veste di luci.
Scoppiano in aria nel cielo luci di fioche scintille... l'anno nuovo regala la vita e in uno spazio si copre e si cela quello vecchio.
Bellissima la scena del cuore, sguardo risplende nel suo insieme e tu....anno 2015... sei qui.
Lasciami te per dodici mesi....