Accidenti, una ragazza nel mio banco!
Che fortuna, è molto carina: uno sguardo dolce, un sorriso pulito. Penso: “ Che fortuna che ho avuto”; la guardo, mi sfugge e continua a leggere sul suo diario.
Vorrei dirle molte cose, ma non trovo le parole; la fisso, sperando in un suo sorriso. Provo a farmi notare, bello ed aitante come un dio greco; ma che fa? Parla con un altro!?
Ah, che sfortuna; mi domando se sia venuta da me perché i posti erano tutti occupati. Sconcertante domanda; mi carico di coraggio e le rivolgo la parola….
“ Scusa………” rimango a bocca aperta, non so che dirle, rimango imbambolato. Mi rimetto cheto cheto al mio posto, macchinando nella mia mente tanti modi per aprire un discorso.
Ecco, ci sono! Le parlo di scuola, argomento attuale dei giovani d’ oggi. Prendo fiato e le parlo della mia eloquenza in italiano, del mio buon inglese e del calcolo che mi distingue.
Non sembra interessata, sulla faccia curiosa leggo la noia; mi fa cenno di tacere, obbedisco. Inizia a parlar lei, sono riuscito nel mio intento; porgo la mia attenzione al suo dire.
Dopo un giro di parole, mi dice: “ ero venuta in questo posto, perché mi sembravi tranquillo; tutti uguali voi maschi, sempre a vantarvi!”
Rimango un po’ male a questa risposta; in cosa ho sbagliato? Qual era il metodo?
Mah, valle un po’ a capire ‘ ste donne!!!