Appena il nuovo fornaio di nome Giuliano arrivò al paese, la notizia si diffuse in un batter d’ occhio per due motivi: il primo era legato al fatto che ad Amardolce mancava un fornaio da alcuni mesi, per cui tutti lo aspettavano per poter mangiare finalmente pane fresco, e il secondo, last but not least, era legato al fatto che si era sparsa la voce che il fornaio, aveva una moglie bellissima.
Quando Luca, un giovane intellettuale idealista e un po’ naï f, vide Carmela per la prima volta, rimase abbagliato da tanta bellezza, perché, nonostante la giovane avesse già messo al mondo un bambino, aveva conservato quella freschezza che caratterizza le adolescenti: indossava un abito leggero e volutamente logoro che si avvinghiava al suo corpo di bambina cresciuta troppo in fretta. All’ altezza del torace, spuntavano due capezzoli turgidi che sarebbero stati in grado di fare resuscitare un morto.
Comunque, nonostante il suo aspetto angelico, la giovane donna era capace di assumere le sembianze di un felino, quando qualcuno si avvicinava troppo alla creatura che stringeva affettuosamente tra le braccia.
“I figli... so' pezzi 'e core!”, continuava a ripetere con un accento marcatamente napoletano.
Luca rimase sconvolto dal suo fascino, ma non osava avvicinarsi troppo alla donna che lo turbava, perché era già sposata e, a parer suo, una signora maritata, godeva di un rispetto speciale, anche se le sue idee sulle femmine erano alquanto strampalate.
Dichiarava pubblicamente che le donne potevano essere suddivise in due categorie: c’ erano per lui la donna- oggetto, che si concedeva a tutti gli uomini che le ronzavano attorno, e la donna- angelo che non elargiva le sue grazie che all’ uomo che l'avrebbe sposata.
Carmela divenne per lui la "sua" donna- angelo e l’ aveva così idealizzata che vedeva in lei un’ idilliaca creatura celeste, scesa sulla terra per infrangere il cuore del suo corteggiatore segreto.
Il giovane non le manifestò mai esplicitamente il suo amore, ma le attenzioni che mostrava nei suoi confronti, quando si presentava l’ occasione, erano così lampanti che chiunque al paese si rese conto del suo interesse morboso nei confronti della moglie del fornaio.
Luca viveva nel suo mondo fatato, dove la regina dei suoi sogni era sempre e solo Carmela. Non si preoccupava minimamente che il suo corteggiamento avrebbe potuto causargli dei problemi, qualora la cosa fosse giunta alle orecchie del marito, che continuava imperturbabilmente a lavorare di notte e a dormire di giorno.
La giovane donna, aveva intuito il sentimento dell'uomo, ma continuava a parlare con lui gentilmente, nonostante i pettegolezzi che cominciavano a circolare, perché diceva di sentirsi molto sola perché non riusciva ad ambientarsi nel tessuto psico- sociologico amardolcese.
Luca non poteva sapere che la situazione affettiva della coppia era un vero e proprio puzzle, perché appena il panettiere usciva per andare al forno, un altro uomo entrava a casa sua. Era Francesco, detto il mandrillo, anche lui sposato, e ogni notte si recava a casa di Carmela, passando per i tetti per non farsi vedere e andava a incontrarla.
Dopo qualche mese, tutti gli abitanti del paese vennero a sapere della tresca amorosa tra Francesco il mandrillo e Carmela, naturalmente, all’ infuori dell’ ignaro marito e anche di Luca, che continuava ad amarla in modo platonico.
Lo scandalo venne fuori quando Giuliano il fornaio, avvertito da una pettegola, tornò improvvisamente a casa e trovò la moglie a letto con Francesco.
Quando Luca lo venne a sapere, ci rimase veramente molto male, perché aveva idealizzato il suo rapporto spirituale con Carmela, elevandolo addirittura a rango di divinità.
Fu durante un giorno di temporale, che Giuliano il fornaio e sua moglie Carmela, alla quale aveva perdonato il tradimento, lasciarono per sempre Amardolce.
La storia fu presto dimenticata dalla popolazione, ma lasciò nel cuore di Luca un vuoto che neanche il tempo riuscì mai a colmare.