Diventare madre, pensava sovente Ada, è il più grande dono che la vita può regalare ad una donna, è un dono che permette di creare una vita e a permettere ad un’ anima di sperimentare la vita terrena.
Spesso si era soffermata a pensare e a cercare di trovare l’ importanza di dare origine ad un altro essere umano tramandando una parte delle proprie radici generata attraverso l’ unione di due esseri (una donna ed un uomo appunto) un nuovo individuo scisso dalle due parti e che diventerà un essere pensante con proprie emozioni e sentimenti!
La madre se lo porta in grembo per nove mesi sentendolo muoversi dentro di sé; in questo speciale periodo già si crea un forte legame che non potrà mai essere scisso sia dall’ una che dall’ altra parte, neppure oltre la morte.
E le nasce, quel figlio nella benedizione di un momento, a completare il cerchio di una vita … ma non era nelle intenzioni del Creatore Della Vita che lui rimanesse a lungo su quel suolo terreno.
… e pensava Ada …
Te ne sei andato a tua stessa insaputa, così, senza più una parola in quel mondo senza tempo, dove non esiste alba e neppure il tramonto.
Lacerata dal dolore il cuore non aveva quasi più battiti, poteva solo ascoltare il suo respiro dentro refoli di vento oppure ritrovarlo in sogno tra le impalpabili nuvole dove nel sogno lui la portava a vedere quel mondo da dove le anime tutte provengono per poi, come aveva fatto lui, ritornare a far parte delle immensità del creato.
E lei era ancora lì ad attendere di poterlo rivedere (forse chissà in quel mondo gioioso da dove l’ anima proviene e dove è destinata a ritornare e dove tutti si ritroveranno uniti tra le nubi dello spazio infinito dell’ Universo.