Il Freddo irrompe nella stanza, e ancora prima d'incontrare il mio cuore, sente su di sé gli occhi delle pareti, degli specchi, degli esseri inviventi che mi vivono intorno, ma è pronto a rispondere piangendo e poi baciando e poi amando. Gira le parole su se stesse di qualche grado, poi abbassa il tono ed io divento muta, allungando il silenzio attorno alle nostre voci.
- Mi si sta rivelando l'Amore?-
Siamo come neve in mezzo a una tempesta. Neve.
L' unione inenarrabile, perpetua, trasformante, che provoca la rivoluzione nell'aria.
Posso proteggermi ma non nascondermi dal suo respiro di ghiaccio.
Se c'è un dolore da scontare io resto qui, a strappare petali di fuoco dal mio petto.
Posso scappare ma non andarmene.
Gli chiedo di mostrarmi il suo cuore, per capire per chi piange il mio, strisciando nel buio dei solchi che egli scava per nascondermi come un seme segreto, nel riverbero nero dell'inverno.
Io cresco.
- Le lacrime che sporcano la terra vanno ascoltate - gli dico.
Ed egli beve il mio pianto e ne porta in bocca l'aroma. Ma non rivela mai il mio nome alla quiete dell'ultimo sole.
- Le lacrime ci sono sempre state - dice. - Sempre, incastrate lì, negli occhi, spesso sputate tra le ciglia -
Io dormo come un seme segreto, nascosto nel giardino d'inverno.
Siamo come neve in mezzo a un temporale. Neve, che si scioglie alla quiete dell'ultimo sole.