Scrivere di te.
E' facile e difficile al contempo.
Voglio raccontare l'uomo.
L'uomo come l'ho percepito nei lunghi ani nei quali abbiamo condiviso il nostro tempo.
La prima immagine che mi viene alla mente è la foto nel giorno del tuo matrimonio: elegantissimo nel tuo completo scuro, i tratti del viso armonici illuminati dal tuo sorriso, il naso diritto, aristocratico, la carnagione ambrata e quegli occhi, vividi, profondi come pozzi neri sospesi sull'infinito. Ero innamorata di te, delle tue mani, del tuo sorriso, della forza che scaturiva da ogni tuo gesto.
Mi hai insegnato la sicurezza.
L'orgoglio con il quale mi guardavi, la poesia “ Marzo” di Salvatore Di Giacomo ricordi?
Le uniche parole napoletane che mi volevi sentire pronunciare, tu che pretendevi e desideravi che parlassi sempre un italiano corretto privo di ogni inflessione, mi ripetevi continuamente che la ricerca del termine giusto era un arricchimento per ogni discorso,
Ebbene quella poesia l'ho imparata quando ancora non sapevo leggere, un gioco quasi, ed appena capitava l'occasione mi facevi salire su una sedia per declamarla. Ti guardavo e leggevo amore nel tuo sguardo e partivo sicura, la recitavo solo per te! L'orgoglio di un genitore genera sicurezza...
Mi hai insegnato la fiducia ed il coraggio
Nei miei ricordi più lontani c'è il mare. Noi due che ci tuffavamo insieme. Mi dicevi di mettere le mani sulle tue spalle e di battere i piedi e mi portavi al largo, non ho mai avuto alcun timore, c'eri tu accanto a me e con te sarei andata ovunque! Mi hai insegnato ad andare in bici, ad arrampicarmi sugli alberi, mi sollevavi con una mano e lassù mi sembrava di volare!
Eri tu che venivi a parlare con i miei insegnanti, tu che ascoltavi le mie lezioni tu che volevi ti leggessi i miei temi, ti vedo ancora seduto al tavolo della cucina, la fronte appoggiata ad una mano, gli occhi chiusi, assorto, non mi interrompevi mai ma poi mi subissavi di domande perché volevi imparare.
Mi hai insegnato l'amore per lo studio e la conoscenza
tu che non avevi studiato come avresti voluto eri pieno di domande e curiosità, ricordo ancora quando ti sei innamorato di Freud e quel libro “ L'interpretazione dei sogni” era diventato la tua bibbia, sottolineato, pieno di appunti e di foglietti, ci “ psicanalizzavi” continuamente! A poco serviva dirti che molte teorie freudiane erano state superate, continuavi imperterrito a chiederci cosa avevamo sognato! Ho letto tutti i libri che mi hai passato, tutti quelli che hai amato e guai a trovarmi con un “ romanzetto” per te era tempo perso, mi toccava leggerli di nascosto nel bagno!
Da bambina, nelle domeniche d'inverno mi portavi al Museo archeologico di Napoli, ricordo ancora le sale immense, la pinacoteca passata velocemente e finalmente la sezione dedicata all'arte egizia, con i suoi tesori e le mummie!
Mi hai insegnato l'entusiasmo
ne eri totalmente colmo! Le tue passioni, i mercatini dell'antiquariato, i filmini girati in ogni occasione, la fotografia, i viaggi. E la tua passione di sempre, il modellismo navale, ho visto nascere lentamente e prendere vita galeoni spagnoli e snelle navi inglesi, anni di lavoro che svolgevi perlopiù al mattino quando rientravi dal turno di notte, nel silenzio del primo mattino: i listelli di legno ammorbiditi nell'acqua per conformarsi allo scheletro della nave, le scalette intrecciate a mano, nodo dopo nodo, i cannoncini inseriti con certosina precisione, le modanature dorate e le vele scurite nel tè perché prendessero quella patina di antichità.
Mi hai insegnato a perseguire i miei sogni
a seguire la mia strada con coraggio e determinazione a non arrendermi di fronte alle difficoltà a non fermarmi mai alla superficie delle cose ma ad approfondire a cercare sempre di comprendere, a conoscere perché la conoscenza ti fa stare sempre un passo avanti, tu che disprezzavi la “ mediocrità” e ad un certo punto della tua vita hai preso la decisione di andar via dal quartiere e dalla città che pensavi non avesse più nulla da offrirci, per darci un possibilità in più e così ci siamo trasferiti nella bella Toscana! Un passo importante ed impegnativo, tagliare le radici ed andare via.
Mi hai insegnato l'amore
perché sono convinta che una persona molto amata saprà amare con coraggio, senza timore, con quel pizzico di follia, con la gioia del dono di sé.
Quanto avrei da raccontare! Le nostre infinite discussioni, i litigi violenti, le chiacchierate, le lettere che ci siamo scritti.
Mille immagini, fotogrammi di una vita, la tua impronta, indelebile, babbo mio