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In mattinata stiamo ancora attraversando il Mar di Marmara, un mare interno che separa il mar Nero (Bosforo) dal Mar Egeo (stretto dei Dardanelli). Istanbul, tagliata in due dallo stretto del Bosforo, è l'unica metropoli che si estende su due continenti, Europa e Asia. E' il principale centro industriale, finanziario ed economico della Turchia e anche la megalopoli più popoloso d'Europa. E' stata la capitale di molti imperi nel corso della sua lunga storia e i numerosi resti architettonici e archeologici rimasti ne testimoniano la grandezza e ne fanno un centro di interesse turistico mondiale. Puntuale la nave attracca alle 7. 30, il tempo di sbrigare la solita routine di sbarco e siamo a terra. Tra l'innumerevole folla fuori dal porto, individuiamo il nostro nome su di un cartello che tiene in bella vista un signore. E' sicuramente la nostra guida turca. Ci presentiamo e appena la comitiva è al completo iniziamo il giro turistico tra le vie di Istanbul. Saliamo su l'unica linea di tram che porta nella piazza principale di Sultanahmet, il cuore della città. Davanti ai nostri occhi la vista della magnifica Moschea Blu e la sua grandezza. L'esterno dell'edificio colpisce per l'armonia e l'eleganza delle sue forme. Sei imponenti minareti ne caratterizzano la maestosità, insieme alla genialità del gioco di cupole; una cupola al centro affiancata da altre quattro semicupole intorno alle quali altre semicupole più piccole spingono il visitatore ad alzare lo sguardo verso il cielo. Dopo essere stati a bocca aperta con lo sguardo in alto, facciamo la fila per entrare all'interno. E' assolutamente obbligatorio coprirsi spalle e gambe e le donne devono coprirsi anche il capo con un velo. Inoltre bisogna entrare a piedi scalzi, così ci togliamo le scarpe ed entriamo con ai piedi dei copri scarpe che ci consegnano all'entrata. Anche l'interno della moschea è sbalorditivo con le sue ventimila piastrelle di ceramica turchese che insieme alla luce che filtra dalle tantissime finestrelle conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva. Usciti dalla moschea giriamo lo sguardo per ammirarla di nuovo e più ci allontaniamo e più notiamo la sua maestosità, non rimane che fare una foto ricordo con dietro lo sfondo di tanta bellezza. La guida ci ricorda che dobbiamo andare altrimenti non facciamo in tempo a visitare tutti i posti di interesse. Nelle vicinanze si erge la basilica di Santa Sofia, annoverata tra le più grandi opere architettoniche del mondo. Commissionata da Giustiniano nel secolo VI, inizialmente fu la chiesa più importante della cristianità, in seguito divenne moschea e ad oggi museo. Nel corso dei secoli fu distrutta e ricostruita varie volte. Purtroppo il lunedì è giorno di chiusura ed essendo proprio lunedì non possiamo visitare l'interno. Così rassegnati ci dirigiamo verso il Topkapi, la residenza dei sultani per più di tre secoli, simbolo del potere dell'impero ottomano. E' incredibile la grandezza del palazzo e dei suoi giardini dove un tempo risiedevano il sultano, la sua corte ed il suo harem. E' anche spettacolare la sua posizione, ubicato in un promontorio che fuoriesce tra il Bosforo ed il Corno Dorato. Oggi il complesso del palazzo è un grande museo con stanze in esposizione, tra cui le sale del tesoro, con i suoi magnifici gioielli. Usciamo dal palazzo con l'immagine luccicante di tante pietre preziose e penso, ma a che serve tutto questo ben di dio quando tante persone muoiono di fame nel mondo. Non riuscirò mai a capire il senso di tanta disparità. La guida ci mette fretta, è ora di pranzo, non ci rimane che fare una sosta in un locale caratteristico di Istanbul. Dopo aver pranzato ci dirigiamo verso il Gran Bazar, un mercato infinito dove è facile perdersi tra la folla, cosicché la guida ci lascia liberi dandoci appuntamento per una certa ora. I negozi dentro questo immenso mercato vendono di tutto, da gioielli a cianfrusaglie, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Comperiamo alcuni souvenir stando attenti al portamonete, in tale confusione i borseggiatori sono inevitabili. Si fa presto l'ora dell'appuntamento, così raggiungiamo in fretta l'uscita del mercato dove ci attendono tutti gli altri croceristi e la guida turca. Prendiamo il tram per ritornare verso il porto, è in programma la traversata sul Bosforo su di un battello caratteristico. Il tragitto è molto interessante, riusciamo ad ammirare un bel tratto di costa e a renderci conto della differenza tra poveri e ricchi guardando la maestosità dei palazzi che si affacciano direttamente sullo stretto. Ritorniamo al posto di partenza, salutiamo la guida turca ringraziandolo del suo prezioso aiuto e ci dirigiamo verso il porto attraversando a piedi il lungo ponte di Galata che unisce le due sponde. Su questo ponte ci sono tantissimi pescatori sotto un sole cocente che sperano di portare a casa la cena, è la parte povera della popolazione turca. Si sono fatte le sette di sera, vorremmo scendere nuovamente dopo cena per vivere Istanbul anche di notte, ma la stanchezza è tanta, così ci accontentiamo di vedere le luci della città dalla nave con i suoi due ponte accesi di colori. La mattina seguente decidiamo di scendere da soli, ormai conosciamo la strada per arrivare al mercato delle Spezie, è vicinissimo, basta attraversare il ponte di Galata. E' questo un luogo molto frequentato dai turisti dove si possono trovare, oltre a tantissimi tipi di spezie ed erbe, anche altri prodotti alimentari. Risalta agli occhi dei visitatori la merce esposta in bella vista dai tanti colori vistosi. In questo luogo niente è contaminato dal concetto di mercato moderno ed immediatamente ci si ritrova catapultati al tempo dell'impero Ottomano. Ci facciamo un bel giro dentro e fuori dal mercato dove ci sono tanti altri negozietti e bancarelle, è un mercato infinito e affascinante. Soddisfatti usciamo dalla confusione e ci avviamo verso la Moschea Nuova che si trova nei pressi. Come ogni moschea anche questa ha il suo fascino. All'interno, al lato della sala principale ci sono alcuni turchi inchinati verso la mecca che pregano, le donne, invece, pregano in una sala separata in fondo alla moschea. Rimango stupefatta di come i mussulmani rispettino le loro credenze, noi occidentali invece siamo molto bravi a trasgredirle. Torniamo al porto e saliamo sulla nave, tra poco lasceremo questa magnifica terra, ma ci siamo ripromessi di tornarci appena possibile e sostare almeno una settimana per scoprirla meglio. |
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