Inesorabile il tempo passa, libera i fantasmi dagli armadi, mi danzano intorno, mi deridono, si beffano ancora di me.
Questo dolore è così forte che ti svuota l'anima.
Non riesco a pensare ad altro, la tua breve vita piena disofferenza e di dolore. Rivedo i tuoi occhi tristi che mi chiedevano aiuto, penso alla mia impotenza.
Quante illusioni e speranze infrante … La vita è stata così crudele con te, tu meritavi di vivere, eri troppo buono, eri amato da tutti. Come si può morire a 19 anni per un tumore? Quanta disperazione abbiamo visto in quei reparti....Si sentiva l’ odore della morte, ti si appiccicava alla pelle. Lo sentivi nell’ aria, lo vedevi negli occhi dei ricoverati. Negli altri vedevi te stesso, ma speravi che la fortuna si ricordassedi te, che quell'incubo finisse. Non soffrire più, non sentire più dolore. Volevi vivere la vita come prima, ti mancava la forza per lottare, il male ti stava consumando e tu eri consapevole di questo.
E come in un film la pellicola della tua vita scorre. Chissà perché nei ricordi rimangono impressi sempre i momenti più dolorosi... E rivedo te, seduto nella sala d'aspetto dell’ ospedale in attesa dei referti, col cuore che batte a mille, sempre con la testa china e il cappellino blu calato sugli occhi, cupo nei tuoi pensieri.
Ti rivedo ancora sdraiato in un lettino d’ ospedale, con le flebo attaccate. Tu che salivi e scendevi quei lunghi corridoi senza guardare in faccia nessuno. Tu che non volevi fare le terapie perché dicevi: « tanto è inutile»
Quella non era vita, avevi ragione tu. Un ragazzo di 19 anni non può vivere in ospedale.
La sofferenza quasi ti toglie anche la dignità e pensi: « forse è meglio morire che vivere così».