E non c'è spettacolo più bello che una notte stellata di luci e nuvole che ne lambiscono i pensieri. Serena si accorse tardi che il tempo era volato nell'ora indimenticabile di un sogno. Avrebbe voluto quel che qualsiasi donna aveva, ma, i sentieri furono altri per lei.
Una domenica di luglio cercò il silenzio di un tramonto e ne reclamo' l'attesa dietro attimi di minuti.
Quel senso del non essere assorbiva le ore, volavano stanchi i fogli di una vita.
La luna intonava una luce nel ciel tra nuvole rade chiamava lassù.
Serena ambiva a diventare una dottoressa in pediatria, amava i bambini e il loro modo di essere.
All'esame di Stato aveva discusso una tesina su l'infanzia e ne faceva un gioco la vita.
I suoi pensieri erano erranti, la vita difficile, arrampicata a un sogno ancora presente nelle giornate di attesa.
Curava il suo modo di essere e ne custodiva il desiderio, la voglia di dare. Un giorno nel tempo del tempo lasciò i pensieri di ieri per cercare un motivo ai suoi occhi...
custodi' le sue ambizioni e presto avvolse la ragione in un miscuglio di attimi.
Il suo dire ancorava certezza e il suo affetto un miscuglio di bene. Chiamò, quella sera, una voce che attenta non le aveva mai detto no. La sera, la luna, l'oscurità erano pensieri tetri che percorrevano il cuore a fatica. Serena amava anche gli animali, quel gattino indifeso dagli occhi azzurri le sfiorava i pensieri e ne sentiva l'affetto. I giorni passarono e Serena abbracciava la vita in jn secondo perso nel minuto di un'ora...
Erano i mesi della decisione definitiva, correva lo spazio e il tempo sbadigliava.
Non disse nulla ma con la mano accarezzava una guancia piangente di un bimbo ammalato...
Serena lavorava in un ospedale della zona e si sposò con la medicina. Diventò un grande pediatra.