L'avete mai fissata, dritta negli occhi, una stella?
Io ci ho provato questa sera ma la luna m'affogava la faccia in una corrente di luce tanto intensa da permearmi le sembianze e trasformarle argento...
Non avete mai notato il suo essere un organismo palpitante, figlio anch'esso di nostra madre natura che sconvolge la sua materia in un ribollire di crateri e di anime?
La luce di questo essere vivente esaltava stuprandomi l'iride negli occhi stasera, e m'imponeva come unica Coscienza il cuore. Il cuore è l'istinto che si materializza quando diventi l'investigatore del tuo corpo, della tua macchina incandescente, dei tuoi meccanismi naturali ed automatici, quando lasci che il sole ti sorga nel petto, tralasciando le meningi.
Che diluvio di rumori sordi e l'eco nella mia testa di suoni dimenticati che ancora colorano i miei grigiori. Questo è l'appello di generosità verso me stesso, queste sono parole da marinaio. E sotto l'influenza dell'energia lunare mi sono ritrovato ad essere lui, ad essere il vero marinaio d'una zattera maledetta. Ma sono anche la zattera stessa nella bufera di neve. Sono scaraventato qua e là, ed il marinaio deve arrendersi al suo essere zattera.
I lievi fiocchi che si sciolgono... e il mare infuria! Tutto va sciogliendosi ed anche le membra del marinaio ed anche la zattera impazzita ed anche il mare e la luna e tutto si tramuterà, s'evolverà e finalmente diverrà cenere.
Questo sono io, questo è il mio marinaio e la mia zattera, questo siamo noi.