E' incredibile quante cose si possano dimenticare.
Persino i bei ricordi, quelli che più ci han reso felici, possono essere rimossi, anzi, forse quelli sono proprio i primi ad esser cancellati perché è ben più doloroso rievocarli che dimenticarsene: paradossalmente un bel ricordo è capace infatti di creare un vuoto più ingombrante della sua stessa assenza.
Spesso accade che la memoria di chi ci ha fatto gioire possa turbarci di più rispetto al ricordo di chi ci ha feriti. Sembra assurdo, lo so, ma è così.
A volte si tergiversa rimandando ciò che deve essere risolto al tempo in cui sarà l’ indulgenza a sentenziare, cercando nel mentre di aiutare il perdono a disarmare il giudizio.
A volte si prova persino a odiare coloro che più amiamo per paura di soffrire troppo nel perderli ed il tentativo di non rassomigliare loro è solo un inutile sforzo della nostra debolezza per evitare che, un giorno, un nostro gesto possa farci sentire la loro mancanza.
Forse è per questo che qualcuno finisce persino per dimenticarsi di sé stesso …
Chissà se dimenticherò di come brillano di verde le foglie nel cielo settembrino … un settembre diverso da quello in cui non ci sarai più.
Chissà se mi dimenticherò del profumo di borotalco che mi mettevi quand’ ero piccola, delle tue frittelle di mele calde, del ricciolo con il quale segnavi i gnocchi.
Chissà se mi dimenticherò del primo Natale di cui ho memoria, quello di quando mi regalasti il mio amato Cicciobello nero e di quell’ estate al mare con la nonna quando lei giustificava i miei ritardi mentre tu ti preoccupavi.
Chissà se dimenticherò la morbidezza del tuo abbraccio, la piacevole sensazione della tua rassicurante presenza quando non stavo bene e di quella complice ed empatica intesa che ci faceva capire al primo sguardo.
Chissà se mi verranno in mente delle domande, domande che oggi non hanno alcun senso ma che domani mi faranno impazzire per il fatto di non potertele rivolgere. Se mi verrà da piangere per il rammarico di non averti ascoltato con attenzione e di non averti detto a sufficienza quanto ti amo.
Chissà se mi dimenticherò chi sono o se guardandomi allo specchio noterò la tua somiglianza.
Se in quelle analogie riuscirò a conciliare la bambina di un tempo con l'adulta di oggi. Se capirò che identificarmi con i miei pregi prescinde dall’ aver accettato tutti i miei difetti. Se guarderò con compassione ai tuoi errori sapendo che, in gran parte, sono gli stessi che ho commesso anch’ io. Chissà se riuscirò a non ammalarmi di nostalgia pur avendo annegato il mio cuore nei rimpianti.
Perché io sono tutte le cose che ho ammesso e tutte quelle che ho negato, tutte quelle che ho scelto così come tutte quelle che avrei preferito evitare.
La persona che sono ora é il prodotto di tutto ciò che sono stata: verità, menzogna e tutto quello che sta nel mezzo.
E anche se non sarò mai come te, non voglio dimenticare tutto quello che di te colora le pareti della mia mente … tu che mi hai tappezzato il cuore d’ un affetto indelebile.