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Questo racconto è inserito in:
 Parte 2 della raccolta "Andrea & Daniel " di Gianny Mirra (14 racconti)
 Un amore immenso

Andrea & Daniel 2° cap

Amore

Daniel arrivò ad Ancona nel pomeriggio tardi. Pioveva.

Dopo aver girato troppe strade della città senza trovarlo, si maledì per essere stato così stupido e non avergli chiesto il numero del suo cellulare. Almeno un punto di riferimento in quella città sconosciuta.

Prese le strade fuori città e ad ogni curva sperava di trovarlo li ad aspettare, ma c’erano solo persone sconosciute sotto l’ombrello e macchine che sbucavano all’improvviso.

Preso dallo sconforto scese dalla moto e si sedette sotto la pioggia su una roccia tra gli alberi ,sul ciglio della strada.

Le lacrime di rabbia gli scendevano calde, sul viso bagnato dall’acqua e si sentì così stupido e impotente. Si prese la testa tra le mani e si mise a ripetere come una cantilena :’’Gattinoarruffato, gattinoarruffato, gattinoarruffato…..’’

Andrea correva bagnato fradicio con i capelli lunghi biondi attaccati sulla fronte e sul viso. Ormai era ora di tornare a casa per la cena e decise di fare la strada più breve per tornare.

Fece la curva che gli si presentò davanti , di corsa e , in lontananza vide la sagoma di una moto scura con un ragazzo seduto su una roccia che si reggeva la testa tra le mani.

''Forse si sente male’’,pensò tra sé rallentando la corsa fino ad andare al passo. ''Forse si è perso?! Azz io non sono neanche del posto per dargli delle informazioni.''

Man mano che la distanza tra lui ed il ragazzo si accorciava sentiva una specie di mormorio che proveniva dallo sconosciuto.

''Mi sa che si sta sentendo proprio male o la ragazza lo ha mollato'', pensò.

Si avvicinò ancora di più e distinse chiaramente quello che prima era solo un mormorio:’’ gattinoarruffato, gattinoarruffato…’’.

Gli venne un brivido che parti’ dallo stomaco e si fermò al cuore. Qualcosa come un’emozione lo afferrò per la gola e a stento riuscì a dire:’’ NJORDR, NJORDR ?’’.

Il ragazzo alzò di scatto la testa e il suo viso rivelò il ragazzo delle foto del profilo sulla chat. Gli occhi arrossati dal pianto cercarono la direzione della voce e incontrarono Andrea a pochi passi da lui, bagnato , stupito.

‘’Daniel?’’ disse Andrea.

‘’Si io , si sono io , Andrea? Gattinoarruffato? Si si che sei tu ..si si …sei tu’’, Daniel si alzò di scatto per abbracciarlo, ma Andrea si ritrasse indietro un pò perplesso.

Andrea: ‘’sei proprio tu Daniel? ‘ Sei il tipo con cui stavo parlando in chat?'' Gli chiese.'' Ma non eri ad Assisi?’’.

‘’Si ''rispose Daniel,'' e non capiva perché piangeva. Non capiva perché, era corso li come un folle. Sicuramente davanti a quel ragazzo stava facendo la figura dello psicopatico, ma si sentiva il cuore pieno di un' enorme felicità. Gli sembrava che potesse scoppiare da un momento all’altro.

Daniel:''Si scusami forse sono stato eccessivo, ma non resistevo alla voglia di prendere un caffè con te ….hahaha ….ricordi? Anche se con questa pioggia magari andrebbe meglio un the. Ti va ?’’.

Andrea lo guardò incredulo ,ma il viso del ragazzo era così gentile. La sua voce profonda tremava dall’emozione e sentiva che non gli avrebbe mai fatto del male.

Andrea:’’ ok ‘’ disse, ‘’Tisana ! Non bevo caffè. Ma prima vorrei passare da casa a cambiarmi i vestiti sono tutto bagnato, ti dispiace?’’

‘’Ti posso accompagnare?’’gli chiese timidamente Daniel.

Andrea:''Ok , è a duecento metri da qui, ma mi aspetti al bar all’angolo della strada dove abito. Sono con i miei’’.

Daniel:''Si ,come vuoi. Ti ringrazio, non mi tirare un bidone eh ! Dopo tutti quei chilometri che ho fatto per venire qui, hehehe !’

Andrea:Don’t worry. Tu sei bagnato? Ti servono dei vestiti asciutti?’’ Gli chiese.

Daniel lo guardò come si guarda un fiore raro, un angelo caduto dal cielo, e gli rispose,’’No non preoccuparti, sto bene cosi’ .Magari porta giusto un asciugamano.''Si mise a ridere.

Andrea tornò venti minuti dopo con una felpa bianca addosso e un paio di jeans. Tra le mani aveva un asciugamano e una felpa verde più grande della sua.

Andrea:''Scusa se ti ho fatto aspettare , ho trovato solo questa di più larga. I pantaloni di mio padre non te li consiglio….. troppo antichi ...hahaha’’.Rise.

Daniel lo guardò mentre si avvicinava al tavolino e gli sembrava ancora più dolce e etereo del ragazzo delle foto del profilo.

''Si e’ scelto proprio un nick che lo calza perfettamente,''pensò,''sembra un bellissimo gattino arruffato,''.

Daniel: ‘’ti ringrazio Andrea, sei molto gentile’’, si alzò, lo fece sedere accompagnandogli la sedia e si risedette di fronte a lui.

Arrivo la cameriera. Una ragazzina un pò troppo truccata per prendere le ordinazioni.

’’ Io un panino con formaggio e insalata , e una tisana al tiglio grazie….. ah anche delle patatine e noccioline’’ disse Andrea,

‘’ Uguale a lui, la ringrazio’’, disse Daniel, poi rivolgendosi ad Andrea’’scusami vado un attimo in bagno’’.

Andrea:''Si ok,''gli rispose.

Andrea lo guardò sparire dietro la porta del bagno e intanto pensava a come fosse stato così tempestivo , improvviso quel loro incontro.

Daniel era di una bellezza e una dolcezza disarmanti, '' lo sempre detto io che la pioggia è magica,''penso tra se.

Rimasero nel bar a consumare quello che avevano ordinato e parlarono di loro come se si conoscessero da sempre .

Era passata solo un’ora da quando si erano incontrati sotto la pioggia ,in quella strada con gli alberi, dove Andrea l’aveva visto seduto disperato su una roccia. Sia per l’uno che per l’altro, sembrava fosse passata un’eternità e troppo presto per finire la serata.

‘’Ti andrebbe di passare la notte insieme? No non fraintendermi non per fare sesso o chissà che. Mi piacerebbe parlare ancora, conoscerci meglio’’ propose Andrea’’ .

Daniel:''Si ti prego, è quello che volevo dirti e non riuscivo a comunicartelo per non apparire un maniaco’’, rispose al settimo cielo.

’’ Potremmo andare in un albergo ! Ce ne sarà uno da queste parti no? Però vorrei un albergo che sia fuori città , magari in collina, in mezzo alla natura. Sta piovendo e io adoro la pioggia’’.

‘’Siiiiiiiii anch’io amo la pioggia. Per me la pioggia e come una madre, una sorella, mi protegge, mi avvolge’’ esclamo Andrea.’’ A volte, d’estate, quando piove e non c’è nessuno a casa mia , mi tolgo tutti i vestiti, me ne vado in giardino e mi lascio massaggiare dalla pioggia……mi fa sentire parte della natura, parte del tutto.’’

Daniel:''Anch’io lo faccio spesso , magari un giorno lo facciamo insieme…hahaha’’ disse .

‘’E perche’ aspettare un giorno? Noi siamo qui, ora. Domani potremmo non esserci più per chissà quale oscura ragione….’’ disse ironico Andrea,’’ogni lasciata e persa’’.

Daniel insistette a pagare la loro consumazione e chiesero alla cameriera se ci fosse un albergo non troppo costoso fuori Ancona. Magari immerso nel verde.

‘’Si ‘’, rispose la cameriera. ''Ce ne uno molto carino in collina, immerso tra gli alberi. Ci sono andati dei miei amici e si sono trovati molto bene e in via_ ,‘ è abbordabile anche come prezzo’’.

‘’La ringrazio ‘’ rispose Daniel,’’ è stata molto gentile. Arrivederci’’,

‘’Arrivederci’’, rispose la cameriera un pò delusa per non poter continuare ancora a godere della presenza di quei due bellissimi ragazzi.

Trovarono l’albergo in una zona fuori mano , tra i sentieri della collina e gli alberi secolari. Passarono la serata e quasi tutta la notte a parlare di loro, delle esperienze vissute, a conoscersi meglio. Scoprirono sempre più di essere molto simili per certi aspetti.

Daniel così misterioso, nordico nella sua anima norvegese e Andrea così dolce e ricettivo verso Daniel e il suo vissuto.

Si guardavano negli occhi con una profondità incredibile e attingevano l’un l’altro qualcosa di inspiegabile, sconosciuto e tenero che i poeti chiamano amore.

Rimasero abbracciati il resto della notte. Ormai non c’era più niente che tenesse distanti le loro anime. I loro cuori erano due pezzi di un unico cuore che si erano riuniti, saldati, ritrovati.

Il mattino li sorprese tra le lenzuola color crema. Daniel dormiva e Andrea steso di fianco, su di lato, guardava quel viso da ragazzo cresciuto troppo in fretta. Quel viso che guardandolo lo avresti detto l’immagine della felicità e della gioia, ma che dietro il sorriso nascondeva del dolore…. profondo dolore.

Daniel si svegliò verso le 8:00, e aprendo gli occhi vide l’immagine di un angelo che lo contemplava. Come una nuvola sfumata gli apparve il viso di Andrea sempre più nitido, ed i suoi occhi verdi come le foglie, lo guardavano sorridenti da dietro le ciocche dei capelli che gli pendevano sulla fronte.

‘’Buon giorno, dormito bene?’’ chiese Andrea.

‘’Siiii mi è sembrato di dormire da secoli e di svegliarmi in una nuvola d’oro’’ rispose Daniel.

Andrea:''Il biondo dei miei capelli può centrare qualcosa?’’ rise divertito.

‘’Si, tutto , tutto , centra siiiii, centri tu !’’ sussurro Daniel travolgendolo con un abbraccio che non lasciava dubbi a ciò che gli suggeriva il cuore.

Andrea:''Perché hai dentro tanto dolore ? Cosa ti hanno fatto quegli

uomini ?’’ Gli disse guardandolo profondamente nell’anima.

Daniel lo guardò stupito e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Stette ancora qualche minuto in silenzio per far passare l’emozione , e raccontò:’’ Avevo cinque anni. Io e i miei eravamo in Texas da mia nonna dalla parte di mio padre.

I miei genitori erano usciti a cena con degli amici e io ero a casa con la baby sitter, una ragazza di colore che si manteneva all’università facendo lavoretti in giro.

Era la vigilia di Natale. Io era davanti al camino acceso e giocavo col trenino elettrico, quando la porta d’ingresso si spalancò ed entrarono degli uomini incappucciati con una calzamaglia. Stordirono la ragazza a pugni e mi rapirono. Portarono via gioielli , vestiti e mobili di lusso. Mi imbavagliarono e mi addormentarono col cloroformio.

Quando mi svegliai ero su un letto chissà dove con un cerotto sulla bocca , mani e piedi legati.

Mi scioglievano i legacci solo quando dovevo andare al bagno e quando mi davano da mangiare. A volte mi facevo addosso e loro ridevano.

La notte piangevo e loro venivano a togliermi il cerotto per sapere cosa volevo . Io chiamavo la mia mamma e loro mi prendevano a calci e schiaffi in faccia.

Sono stato in quelle condizioni per quattro mesi poi la polizia ha intercettato il gruppo e li hanno presi. Aspettavano il riscatto chiesto a mio padre.

Ecco, questo e’ un angolo della mia vita, ora lo sai’’.

Andrea lo strinse forte a se commosso, dalla sua tragedia passata. Lo baciò teneramente sui capelli e sulla fronte ,’’non succederà più caro, ora ci sono io , che provino a toccarti’’,gli disse.

Daniel:''Voglio vederti ancora. Ho bisogno di te , ho bisogno della tua luce, del tuo respiro, dei tuoi occhi ….di te Andy !’’

Andrea:''Ed io ti darò tutto me stesso, perché niente è impossibile al cuore’’ bisbigliò all’orecchio Andrea.’’ La morte non mi fa paura se tu mi metti le ali dell’amore’’.

Si guardarono ancora un istante e capirono che sarebbero andati oltre l’amore….oltre la morte , insieme, per sempre.


Gianny Mirra 19/11/2010 07:47 2 1057

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Il primo racconto pubblicato:
 
Tiuilip & Sneachta (17/11/2010)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
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Andrea & Daniel cap 19/20/21/22/23/24 (26/04/2011)

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Elfi (03/08/2011, 2409 letture)


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