Era un giorno di maggio, uno di quei giorni di sole caldo in cui viene voglia di fare qualcosa di nuovo. Di aprire una finestra sulla vita e lasciarsi sorprendere da un’emozione, una poesia, una canzone.
Daniel aveva appena finito di posare per i fotografi dell’agenzia di moda per cui lavorava e si era messo a prendere il sole nudo in piscina, nel giardino della villa che la troupe aveva affittato per i servizi fotografici.
La brezza ,proveniente dal mare poco distante, muoveva appena i fiori nelle aiuole del giardino e Daniel si passò una mano tra i capelli biondo scuro, tagliati corti.
I suoi occhi blu oceano, si fermarono a guardare una farfalla che si posò sul suo braccio e nella mente gli passò un pensiero, una premonizione.
Daniel aveva ventitrè anni, corpo perfetto, pelle color del miele e un bellissimo viso virile e romantico.
Le sue labbra dal taglio un po’ amaro non tradivano le tragedie del suo passato. I suoi occhi penetranti e determinati spesso si avvolgevano di mistero e di silenzio.
Veniva da una famiglia ricca . Suo padre un diplomatico norvegese, e la sua seconda madre un’insegnante di lettere di una prestigiosa università
veneta.
Il suo carattere meditativo un pò solitario, faceva da contrasto col mondo frivolo e caotico in cui lavorava , ma aveva imparato che prima di aprir bocca era meglio contare fino a cento e forse anche a mille con chiunque , nel suo lavoro.
Si alzò dal lettino in vimini, prese l’asciugamano di spugna giallo che era disteso sul lettino e si avviò verso la piscina per un tuffo.
Le bracciate nell’acqua erano morbide a ritmo dell’ avanzata. Daniel si trovava bene in acqua, quello era il suo elemento. Da buon surfista, quando si trovava nelle vicinanze di un qualsiasi oceano, portava sempre la sua tavola da surf e si lanciava tra le onde .
Ma quel giorno preferì la piscina , era troppo stanco per surfare, e si limitò a nuotare da solo.
Uscito dall’acqua si mise l’asciugamano attorno alla vita e andò da un tecnico della troupe, un ragazzo sulla trentina , di origini danesi , a chiedergli in prestito il portatile per curiosare su internet.
‘’ Ok , e tutto tuo bello, trattamelo bene!’’,
disse Sindhre.
‘’Ah non usare il mio indirizzo di posta elettronica per favore, mia moglie controlla sempre le mie e-mail, sai come sono le donne hehehe’’ disse passandosi una mano sulla faccia , come per farsi perdonare.
‘’No problem’’ rispose Daniel con una sonora risata divertita: ‘’posso usarlo per andare in chat? ‘’.
‘’Certo , perche’ no! ‘’disse Sindhre:’’prendilo pure quando ti serve, io ne ho due di quelle scatole infernali’’.
‘’Ti ringrazio’’ rispose Daniel,’’lo tratterò come un fratellino hahaha’’, lo prese e se lo portò sul lettino. Lo accese e, disteso al riparo dai raggi del sole , vide aprirsi davanti a se la schermata del desktop, illuminata dall’immagine di un tenero gattino rossiccio che giocava con una pallina di lana. Una di quelle foto che si scaricano da internet per colorare il desktop del portatile. Si mise a ridere con un filo di tenerezza.
Per caso , durante la navigazione , si imbattè nella pubblicità di una chat per uomini che cercano uomini e gli venne la curiosità di dare un’occhiata alle foto dei membri e alle scontatissime frasi , a volte banali, a volte offensive, dei profili.
Passò un’oretta. Vide e lesse molti profili , alcuni con delle belle foto altri molto volgari , e qualcuno visibilmente taroccato con foto false che rappresentavano suoi colleghi modelli, prese da internet giusto per ingannare le prede.
Gli venne voglia di provare a iscriversi sulla chat , giusto per vedere quello che succedeva in questi angoli particolari della rete.
Si creò un proprio profilo . Prese in prestito il suo nick dal Dio del mare della suo terra : ‘’NJORDR’’, e ci mise alcune sue foto di nudo.
La risposta venne dopo nemmeno quindici minuti e l’angolo dei suoi messaggi si riempi in un baleno dei messaggi di altri profili che lo contattavano e gli chiedevano di incontrarlo per fare sesso, e addirittura per amore.
Il giorno dopo la sua agenzia comunicò alla troupe che avevano deciso di fare delle foto con Daniel , nei punti più belli e suggestivi d’Italia. Si apriva un periodo di spostamenti continui, con Daniel come protagonista.
Francesco, il capo della troupe, si avvicinò al tavolo della sala dove stava facendo colazione Daniel, ancora assonnato da una notte passata in discoteca.
‘’Hey biondino questo pomeriggio si parte tutti con un bel camper in giro per l’Italia’’ disse con un sorriso confidenziale: ‘’sembra che ne avremo da ora e per tutta l’estate. Che palle ste robe !’’
‘’Azz ‘’, rispose Daniel:’’ chissà tua moglie come sarà contenta hahaha’’.
‘’Mmmmmm beviti il caffè va !’’, ‘’vado a fare rifornimento di gasolio al camper , ufff !!'' Disse Francesco.
‘’Be dai , vedrai dei posti dove non ci sei ancora stato ! Pensa positivo , ti vengono le rughe se no! hahaha’’ lanciò provocatorio Daniel’’
‘’Seseeeeeeee …..ffanculo!’’ sbuffo Francesco.
Fecero diverse tappe fermandosi nei B&B per due o tre giorni giusto il tempo di scattare delle foto , e mentre Daniel posava, ogni tanto la sua mente si chiedeva se l’amore esistesse veramente in una società dove l’apparire conta molto di più dell’essere, insomma la forma più della sostanza.
L’itinerario del viaggio di lavoro, toccava molti posti famosi d’Italia. La troupe per convenienza e risparmio aveva deciso di seguire i posti scendendo la penisola e toccando altri risalendo dalla parte opposta.
Così dal nord seguitavano man mano a scendere verso sud.
Ogni volta che Daniel entrava in chat, il suo profilo era stracolmo, quasi intasato di messaggi di tutti i tipi: messaggi di curiosi, di sessuomani, di psicotici, di vanesi, di avventurieri, ma anche persone timide e sensibili, che gentilmente gli chiedevano una semplice chattata , uno scambio di opinioni, un po’ di amicizia.
Daniel prediligeva questi ultimi, perché gli facevano tenerezza ed erano quelli con cui si poteva parlare un po’ di tutto e non solamente delle dimensioni del pene o delle prodezze erotiche.
Un giorno erano in Umbria , nella meravigliosa e mistica Assisi: Dopo le solite foto, si era fatto un giro in paese e sulle colline respirando l’atmosfera suggestiva della pietra e dei conventi. Aveva pranzato in un ristorantino nel centro con il resto della compagnia e, di ritorno al B&B aveva acceso il portatile di Sindhre .
Era appena entrato in chat quando vide il profilo di un nuovo membro sulla schermata principale di benvenuto,il suo nick gli fece tenerezza’’GATTINOARRUFFATO’’, e gli venne la curiosità di vederlo meglio.
La foto era piccola e cliccò su col mouse per ingrandirla. Quando la foto si caricò e si ingrandì, aprendosi davanti ai suoi occhi, vide l’immagine di un dolcissimo angelo, con lo sguardo abbassato. Il viso del ragazzo ventunenne , aveva qualcosa di magico, una creatura zeffirelliana , che usciva dallo schermo.
Le sue labbra morbide e carnose sembravano disegnate da una fata. I suoi lineamenti romantici, nell’atmosfera di chiaro scuro gotico della foto, gli fece sussultare il cuore e un brivido gli percorse la schiena raggiungendo il cervello, come una folgorazione.
Voleva scrivergli qualcosa, qualsiasi cosa , ma non gli veniva in mente niente se non un ciao, e questo gli sembrava troppo banale.
Stette delle ore a guardare le foto di quel profilo e intanto i messaggi intasavano la sua messaggeria, messaggi di sesso, di carne esposta in vetrina.
Passarono due giorni e non aveva altro nella testa che quel viso e la frase di presentazione del profilo:
’’L’ANGELO DELL’AMORE APRI’ PIANO LE SUE ALI , MI PRESE PER MANO ….ED IL VOLO INCOMINCIO’’,
accese il portatile , digitò il nome della chat e vi entrò.
Daniel mandò subito un messaggio :’’ ciao , come stai, io mi chiamo Daniel e tu?’’, l’ansia lo afferrò come forse niente lo aveva afferrato prima,''E’ probabile che non mi risponda neppure '', pensò.
Dopo venti minuti arrivò il messaggio di risposta tra le centinaia di messaggi che non aveva ancora letto.
’’ Ciao Daniel, io Mi chiamo Andrea e sto abbastanza bene. Tu come va ?’’Rispose Gattinoarruffato.
‘’Io bene’’ scrisse Daniel con un’emozione che gli aveva fatto arrivare il cuore in gola, ‘’dimmi che quelle foto sono tue , dimmelo per favore’’.
‘’Certo che sono mie , di chi vuoi che siano ?! E quelle sul tuo profilo sono le tue?’’ rispose Andrea.
‘’Si si sono le mie, ma dove sei di preciso?’’ scrisse ancora Daniel.
Andrea:''Nelle Marche. Precisamente nei pressi di Ancona , e tu?’’
Daniel:''Assisi. Cosa cerchi?’’.
Andrea:''‘’ Amicizia , parlare con qualcuno, e poi quello che verrà verrà.''
Daniel:''Anch’io. E’ possibile incontrarsi?’’
Andrea:''Vedremo quanto riuscirai ad incuriosirmi! Hahaha. Parlami un po’ di te!’’
Daniel:'' Sono di Venezia, per metà norvegese da parte di mio padre. Studio giurisprudenza e faccio il modello ,il dancer , ecc’’
‘’ Modello? Uauuu, quindi ti guardi allo specchio tutto il giorno e hai l’armadietto pieno di cremine?’’ rispose provocatorio Andrea, ‘’ quante centinaia di paia di scarpe hai ? hahaha’’.Rise.
Daniel:‘’ Hahaha, hai la dote della simpatia vedo….Lo specchio lo vedo ogni tanto, la mattina , e di scarpe ….beh si ne ho tante, ma ne metto poche. E tu?’’.
Andrea:''Io cosa? Quante scarpe ho?’’
Daniel:''No no , cosa fai di bello nella vita. Studi? Lavori? Hai un viso meraviglioso! Davvero complimenti.''
Andrea:'' Ti ringrazio…. e pensa ….senza cremeeeeee hahaha, …scherzo.
Io studio psicologia a Padova, ma sono di Stresa sul Lago Maggiore. Sono qui ad Ancona con i miei ancora per qualche giorno, poi risaliamo su e andremo a Vienna.''
Daniel:''Ora e possibile vederci? Dimmi esattamente dove ti trovi. Anche solo per un caffè.''
‘’Sono in una villetta fuori Ancona. Se vuoi ti do il mio numero di cell !’’rispose sorpreso Andrea.
Daniel lesse la risposta e non aspettò nemmeno un istante. Si vestì di fretta prese il giubbotto in pelle scura, andò ad affittare una moto al negozio della strada a fianco e volò come un fulmine per Ancona.
La strada gli sembrava sempre troppo lunga. Per ogni chilometro che superava gli sembrava che se ne aggiungessero altri cento. Le tempie gli pulsavano e il suo cuore batteva all’impazzata.
Non gli era mai successo niente di simile, si sentiva travolto da qualcosa che non riusciva a controllare. Doveva andare ad Ancona, doveva andare da gattinoarruffato, Andrea, il ragazzo della foto che aveva scavato un solco nella sua anima con quello sguardo dolcissimo.
Il vento schiaffeggiava forte il suo viso protetto dal casco, ma Daniel non sentiva altro che una forte spinta interiore che lo portava a correre sull’autostrada .
Andrea non vide arrivare più nessun messaggio col nick NJORDR
‘’sarà caduta la connessione …boh, che strano tipo…’, spense il pc e decise di fare una corsa con le sue scarpe da jogging’.
Andrea amava correre ma soprattutto amava la pioggia. Per lui era come una madre che lo cullava, lo ascoltava, lo estraniava dal grigiore del mondo.
Fuori pioveva, indossò le sue scarpe e uscì a correre sotto la pioggia. Non gli importava di bagnarsi i vestiti, non gli importava della gente, lui correva.