A volte mi prende così
quella voglia di buttare giù parole
sperando di trovare quelle giuste
per riuscire a descrivere un qualcosa
che altrimenti a voce farei fatica a dire
anche se non c'è niente da spiegare;
come gocce di pioggia
cadono sul foglio queste parole
e inondano i quartieri
e scorrono nelle strade più vecchie di loro
e scivolano dagli ombrelli delle persone
che non vogliono lasciarcisi bagnare...
com'è bello il rumore della pioggia,
com'è bella quando scorre sulla faccia...
queste parole valgono più di un sorso di birra
o la caduta di una foglia o un'altra ancora,
queste parole sono tappeti, strascichi autunnali,
queste parole senza pretese
come le serate in cui guardo la luna
e mi bevo la notte con piacere,
queste parole sono lì per me
e vagiscono, rimbombano,
non sono gettate lì così, no, sono lì per me
e tornano, ritornano, come la luna nel pozzo,
come il mio volto riflesso nella tazza del cesso,
queste parole mi aiutano e mi dicono:
“Noi siam sempre qui, non ti abbandoneremo,
ti capiamo, indipendentemente dalla forma
o dalle linee di pensiero generale, siamo qui
- scovaci - Siamo ciò che senti! Siamo ciò che vedi!
Siamo i sensi, la tua polvere da sparo!”