La giornata ideale per non capire il mondo. Devo mettere tutto quello che mi passa per la mente in una scatola che aprirò quando nessuno me lo dirà.
Ed ecco il solito scenario. Gente che corre di qua e di là. E il rompiscatole che non fa mai filone nemmeno nei giorni di festa. “Senta per andare…..”. Madonna capitano tutti a me sti rompi……
Così come non smettono mai di transitare dalle mie parte quelli che van di corsa.
Per sport. Io che son lumacone e soltanto per camminare mi devo concentrare, mandar avanti tutto il mio peso, sbuffare e sudare come un maiale se vado oltre il consentito, ossia mezzora di cammino. Uno come me– insomma ve la siete fatta l’idea , no?– si deve vedere passare davanti questi tipi magri e tutti fradici di sudore e qualcuno ti guarda pure come per dirti: “Elefantone tu ti trascini a zero all’ora e io son gazzella che ti faccio anche il verso”. Sto stronzo. Ma a chi lo dico se non l’ha detto. L’ho solo immaginato io? L’ha detto “sto stronzo”, l’ha detto, sotto voce, non l’ho sentito ma l’ha detto.
Non doveva essere la giornata ideale per non capire il mondo? E poi m’ingrippo con il podista. Andiamo avanti, dunque. Dritti per la nostra giornata ideale. Uè, guarda chi c’è, la signora del secondo piano. No, mamma mia questa vecchia mi perseguita. Pure adesso la dovevo incontrare.
Un momento però, ma chi è quella che le sta a fianco. Cazzo che fica. Ma chi sarà? Mannaccia quanto sono stronzo, ho perso di vista la vecchia maledetta. Dove sta, porca troia. Quando doveva rompermi le palle non riuscivo mai a scansarla. Ed invece adesso mi ha dato buca. No, un momento, eccola là. Ma sta un po’ lontano, come son tarturaga, con tutta la gente che ho davanti, la perdo, di sicuro la perdo. Che faccio la chiamo? Ma chi se ne frega, la chiamo, certo che la chiamo…………
Ecco s’è fermata e l’avvicino. Ma guarda questa, vuole liquidarmi subito. Altre volte m’ha intrattenuta per ore intere ed adesso invece vuol subito togliermi di mezzo. Eh mica mollo, bella che ti piglia, mica mollo la bella stangona. Guarda com’è bona. Assomiglia a quell’attrice. A quella, come si chiama. M’è venuta, sì alla Storniani, ovviamente non com’è adesso che è una befana ma a quando faceva cascar per terra gli spasimanti. Ma questa è propria la fine del mondo. E poi quant’anni potrà avere? Trentadue, trentatrè, comunque non salta la quarantina. E poi chi se ne frega dell’età. E’ uno schianto e basta.
E allora sai che ti dico? Mi butto a capofitto. Me scordo dei guai. Del governo di corrotti. Dell’opposizione che se ne fotte. Perfino di Di Pietro che l’hanno accusato. Della pensione a rischio. Di mia madre che si lamenta che non passo da lei da una vita. Di mia figlia che rallenta gli esami. Del blocco del contratto. Di quel venduto di Bagianni e di quell’altro. E del capo del più forte sindacato che fa finta di lottare. Insomma do un calcio…..Ah, dimenticavo, mi scordo pure di quella dell’Appennino che pure come amico non mi si fila. Do un calcio a tutto il mondo e mi butto tra le braccia dell’ucraina, questa grande figa.
Sto zitto, ma guarda che mi succede. Sto impalato, anzi mummificato. Lei che
parla a raffica, in italiano poco rovinato e io non so che buttare fuori.
Ma che è? Mi sento accaldato, mi gira la testa. Ma vuoi vedere che ho preso
una botta di febbre? Si, è cosi. Altrimenti come si spiega che tremo come una foglia e ho la testa formato peperoni (fine prima parte).