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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.
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Non era ancora del tutto sveglia ma la prima cosa che provò fu la sensazione di umido in mezzo alle cosce. Nel dormiveglia pensò subito al ciclo ma realizzò quasi immediatamente che non poteva trattarsi di quello. Istintivamente mise la mano fra le gambe per accertarsi di quale natura fosse quel liquido che sentiva colare: in ogni caso, troppo vischioso per essere sangue, pensò. Odorò le dita: non era sperma. Realizzo d'improvviso insieme alla completa ripresa dello stato di veglia vigile: era eccitata e aveva avuto un orgasmo! La cosa non le succedeva da quanto era ragazzina ma non ebbe nemmeno il tempo di meravigliarsene. Il sogno di quella notte le tornò alla mente, prima a sprazzi e, quando quei pezzi di ricordo si sistemarono come in un puzzle, tutto per intero, quasi come un film. Le piacque rivederlo ad occhi aperti:
"Che cosa fai qui e a quest'ora?", le chiese l'uomo, immobile nella poltrona in mezzo alla stanza, stringendo di più il giornale che aveva in mano. "Sono venuta a scusarmi, per l'articolo intendo", rispose lei sforzandosi di rimanere calma, anche se sapeva che questa volta l'aveva combinato grossa.
"Io non volevo... io non sapevo, che avrebbero dato un giudizio. Io non volevo..." riprese lei, con un filo di voce, che le fece credere di averlo sentita solo lei e non l'uomo seduto nella penombra della stanza.
A un tratto, l'uomo si alzo e si avvicinò a lei con lunghi passi minacciosi, mentre lei arretrò cercando di nascondere la paura per quel che sarebbe potuto accadere. Lui tese un braccio con fare minaccioso e tentò di afferrarla ma all'incrocio dei suoi occhi, si ammorbidì e invece di farle del male, ancora con le dita chiuse intorno alla sua carne, le accarezzerò la pelle, spingendosi ancora di più verso di lei. Ami sentì il campanello d'allarme risuonarle in testa, al solo sfiorare del corpo di lui al suo. Sentì il suo torace, premersi ancora con più insistenza ai suoi seni, e dovette arretrare per appoggiarsi al muro, evitando di perdere il controllo. Lui si avvicinò al suo corpo spingendola ancora di più al muro, mentre lei si trovò a sospirare. La strinse di più, come se non ci fosse stata quella stretta, lei sarebbe potuta cadere, senza pensare che fosse appoggiata. Ami alzò lo sguardo incontrando i due grandi occhi di lui, limpidi e seducenti, mentre le sue labbra .si schiudevano leggermente, come un invito per dare gesta, a quel che succedeva tra loro quando si incontravano. Lui pensò ancora all'articolo del giornale, ma la rabbia che provava non servì ad attenuare il desiderio di possederla. Lei la guardò, immobile, l'ombra del suo volto si faceva ancora più misteriosa e non lasciava intravedere cosa stesse pensando in quel momento, se era ancora pieno di rabbia oppure il desiderio che provava lei nel vederlo si fosse impossessato anche di lui. In tutta risposta, lui la strinse forte a sé provocandoli un sorriso. Alla vista del viso illuminato da quel sorriso che li tolse il fiato, provo una sensazione che fece crollare tutta la sua rabbia per l'articolo, che le mando un brivido profondo lungo la spina dorsale. Si spostò di lato, in modo da far scivolare all'indietro lo spacco del vestito e mostrare la sua gamba coperta dalla giarrettiera che le reggeva le calze nere. Ami si sentì pervasa da una ondata di calda eccitazione che la fecce tendere ogni muscolo e ogni nervo del suo corpo al ridosso del corpo di lui. La sua mano, riprese ad accarezzarla, senza tirare via, nessuno dei suoi indumenti. Le sue dita presero a esplorare dolcemente la coscia, mentre con l'altra mano scese fino al vestito e la sollevò. Le sue labbra cercavano il suo collo, con una voglia ed eccitazione che inebriava i sensi di entrambi. Ogni suo bacio mutava in una vampata di passione che lo faceva respirare ansimante per poi inspirare profondamente, come se si stesse sciogliendo sotto il tocco delle sue labbra. Gli morsico un orecchio, strappandogli un gemito che aumentò il ritmo forsennato del suo cuore. Lei tese le mani per sbottonargli la camicia mentre lui faceva scivolare le spalline del vestito nero lungo le braccia per poi farlo finire per terra. Fu la volta del resto degli indumenti, per poi trovarsi coperti solo dal desiderio di esplorare ogni centimetro dei loro corpi. Adesso erano nudi, uno davanti all'altra, mentre la cascata dei capelli lunghi e neri sul suo collo, faceva da velo per pochi centimetri di pelle. Riprese a baciarla partendo dal collo mentre lei inarcava il corpo a ogni suo tocco. Toccandola, tra sospiri e gemiti, fu la volta dei seni. Chiuse la bocca sul suo capezzolo, facendola vibrare di desiderio, mentre si spingeva di più verso la sua bocca per far aderire il seno ai suoi denti, che a sua volta, si chiusero di nuovo al suo capezzolo succhiandolo, dando una risposta naturale al suo tocco diventando ancora di più turgidi. Le mani scesero in mezzo alle cosce, sfiorando un punto sensibile, tanto da farla gemere ancora di più. Lei allargò le gambe, mentre le sue dita si muovevano con maestria dentro il suo sesso. Credette che non avrebbe potuto più resistere alle sue carezze e gemette con impazienza, per l'attesa di avere quello che voleva in quel momento. Lui capì, ma non aveva fretta. Il desiderio che aveva provato ogni qual volta che posava gli occhi su di lei negli ultimi giorni, non poteva saziarsi in cosi poco tempo, nonostante anche lui volesse fortemente quello che aspettava Ami. Continuò a baciarla, fino a quando non resistette più. Si disse tra sé che era arrivato il momento di fondere i due corpi in un uno, riuscendo a placare la voglia solcata che traspariva da ogni cellula del suo corpo. Fecero l'amore fino a sciogliersi e giacere appagati del proprio desiderio un vicino all'altra. Ami appoggiò la testa sulla sua spalla e cercò di vedere chiaro il viso dell'uomo che li giaceva accanto e che tormentava le sue notti arrivando nel suo sogno oer farli vivere dei momenti che non aveva mai vissuto realmente, il volto, l'unico particolare che non aveva ancora visto. -Sveglia dormigliona! E tardi! - la voce di Eddi echeggiò fuori dalla cucina arrivando fino alle sue orecchie come un urlo, svegliandola e staccandola dal suo sogno proprio nel momento che l'uomo accanto si girava verso di lei. Aprì gli occhi cercando di soffocare uno sbadiglio, che le ricordava che non aveva dormito abbastanza. Si alzò dal letto, senza voglia, per raggiungere lui in cucina, noncurante del fatto che fosse ancora nuda, cercando di non pensare al sogno che aveva fatto, e tanto meno al uomo con cui aveva fatto all'amore. La sua realtà era cori diversa... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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«più che un racconto, è l'introduzione del mio manoscritto (romanzo) Il sogno .» |
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Un abbraccio.... (Lorella Elle)
il mio elogio ed apprezzamento ciao poetessa (carla composto)
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