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Inconsapevole, distratto investigatore... (provvisorio) 8a parte

Giallo e Thriller

Benedetta, appena entrò nella sua camera, sentì il suo cellulare privato, avere una breve vibrazione, capiva che era arrivato un messaggio, Alberto. Chiuse a chiave la camera, aprì subito il messaggio, leggendo e rispondendo immediatamente: “ alle 04. 00 nella tua camera, lascia la porta- finestra socchiusa” e, andò a farsi il bagno. Ne usciva avvolta da un morbido accappatoio, davanti allo specchio dell’ armadio lo fece scivolare ai piedi, rimirandosi con soddisfazione, poi indossò una sensuale camicia da notte, lasciandosi avvolgere da una svolazzante vestaglia trasparente. Prese con sé la chiave e uscì, dalla porta- finestra, sul balcone.

Antoine, come lasciò la moglie, andò nella sua camera, per una veloce doccia e, poi direttamente nello studio- biblioteca, che si trova subito dopo. Essere in quell’ ambiente, avvolto in quel silenzio di cultura, gli serviva per rilassarsi e pensare se le decisioni prese, fossero quelle più giuste. Si avvicinò al mobile- bar, prese un bicchiere, una bottiglia di raffinato whisky poi alla scrivania scelse un profumato “ avana”, posandoli accanto ad un’ accogliente poltrona e, si accomodò.

Si versò il whisky, accese il sigaro, rimase in silenzio nella penombra, alla luce fioca di un abat- jour.

Mancava poco alle 02. 00, un’ ombra furtiva appare sul lato sinistro della villa, procedendo silenziosamente sul balcone, avvolta, come un’ eterea nube, da un manto di seta illuminato dai riflessi d’ argento della luna, svoltare l’ angolo della villa ed entrare nella prima porta- finestra. La camera precedente a quella di Francoise.

Maxim era da poco entrato nel bagno della camera accanto alla sua, in desiderosa e trepidante attesa, quando dalla piccola finestra vide passare un’ ombra e sentì un delicato frusciare di vesti. Subito dopo, un leggero scorrere della porta- finestra, gli creò un brivido che lo percorse lungo la schiena, schiuse appena la porta, per vedere nella stanza. Quell’ ombra, avvolta dalla seta e circondata da un delizioso profumo, nel raggio della luna s’ illuminò, Benedetta in tutto il suo splendore.

Erano circa le 02. 45, quando dal piano terra, delicatamente senza fare alcun rumore, si apriva la porta d’ ingresso per le stanze della servitù, l’ atrio immerso nel buio, si vedeva soltanto il raggio che irradiava lo schermo di un cellulare, che si dirigeva sulla scala fino al piano superiore, ed entrare nella prima porta a sinistra, accanto alla camera di Alberto. Aprì silenziosamente, entrò richiudendo accuratamente la porta dietro di se.

Mancavano pochi minuti alle 03. 00, Francoise, con il cuore che batteva così forte da sembrare volesse uscire dal petto, era già pronta, si era coricata con un elegante pigiama, bastava prendere una vestaglia, le pantofole e, poteva uscire. Ogni tanto guardava l’ orologio, il tempo sembrava essersi fermato, non passava più quell’ ultimo quarto d’ ora e, uno sguardo al letto di Maxim, tante volte fosse tornato, era ancora intatto. Scende dal letto, senza accendere il lume, indossa il delizioso copri - pigiama, senza perdere di vista la porta, si avvicina alla porta- finestra ed esce sul balcone. Lasciando appena accostati i vetri.

Nella notte illuminata dalla luna, percorre il balcone verso sinistra, facendo attenzione alla porta- finestra della camera di Alberto, se avesse per caso le tende scostate, no… chiudevano perfettamente. Arrivò alla porta- finestra successiva, era socchiusa, come la spinse per farla scorrere, una mano prese la sua e, delicatamente la attirò dentro. La porta- finestra si richiuse lentamente e, Francoise si ritrovò tra le braccia di Michele. E…

Intanto Antoine, nella biblioteca, aveva iniziato a leggere un libro che trattava ‘ disegni tribali nel mondo’, da cui trarre qualche suggerimento per nuove creazioni. Talmente immerso nell’ interessante lettura da perdere il conto del tempo, mancava poco alle 04. 00, posò il bicchiere ormai vuoto, il buon sigaro era ormai spento, era giunto il momento di chiudere il libro, e di avviarsi in camera per andare a letto.

Passate appena le 04. 00, da poco si erano sopiti intensi respiri e profondi spasmi, cercando di soffocarli silenziosamente da prolungati baci. Lentamente si ricompongono, mentre lei esce dalla porta- finestra sul balcone, lui con attenzione socchiude la porta, controlla il corridoio, nessuno, ed esce, richiudendo la porta dietro di se. Si sposta di un passo e, lentamente Maxim apre la porta della sua camera, cercando di non fare rumore per non svegliare Francoise ma, il letto era vuoto.

Intanto Benedetta, dopo essere uscita, invece di tornare nella propria camera, proseguiva a sinistra sul balcone, fino alla camera successiva a quella di Francoise e Maxim, entrò nella porta- finestra della stanza di Alberto, come la chiuse dietro di se, quella ancora successiva si apriva lentamente, ne stava uscendo Francoise, ancora con il viso tutto rosso, per i sensi completamente appagati ed eccitati nello stesso tempo. Incamminandosi silenziosamente verso la sua camera.

Michele stava raggiungendo la propria stanza mentre lei era già davanti alla sua immersa nel buio, lentamente entrò, accese il piccolo lume sul comodino, ancora prima di vederlo sentì il profumo del marito, era a letto che dormiva, almeno così sembrava, senza far rumore si coricò anche lei e, spense il lume. Immergendo di nuovo la stanza silenziosamente nel buio.

Passarono alcuni minuti da quando Francoise si mise a letto, che si sentirono dei lamenti soffocati, provenire dalle scale e, dal corridoio dei passi concitati, seguiti da urla di aiuto di Marie- Claire. Uscirono tutti dalle loro stanze o, almeno, Francoise e Maxim furono i primi ad uscire nel corridoio, dopo arrivò Michele seguito da Alberto e Benedetta, videro Marie- Claire in preda al panico nella stanza di Antoine, la porta completamente aperta, entrò Michele, come vide cosa era successo, senza perdere un minuto di più, si precipitò al telefono e compose due numeri, uno per l’ ambulanza e l’ altro per il medico, amico di famiglia, Alexander Bandelli. Entrarono tutti, c’ era Antoine con un eritema esteso e con difficoltà respiratorie che si grattava fortemente la testa. Francoise capì subito che il fratello era vittima di uno choc anafilattico, corse al bagno, aprì l’ armadietto dei medicinali ma, non trovò ciò che cercava, tornò vicino al letto, lui con un piccolo gesto gli indicò il comodino, lei si precipitò, aprì il cassetto e lì c’ era la Glycoramina (vit. B3), la quale, come aveva detto loro Alexander, quando si manifestavano i primi sintomi poteva essere somministrata immediatamente in attesa dei soccorsi, cercando di mantenergli l’ attività respiratoria. Era ciò che stava facendo Michele con un massaggio cardiaco, in attesa del medico.

Alexander arrivò alle 05. 00:

<< ho cercato di fare il più presto possibile, cosa è successo? >>

<< vede dottore>> rispose Benedetta indicando il marito nel letto. Immediatamente Alexander prese dalla borsetta l’ adrenalina e il calcio/cortisone, somministrandolo in attesa dell’ ambulanza che, era in arrivo. Infatti, si sentì il suono inconfondibile della sirena, Marie- Claire corse ad aprire e, lo portarono in ospedale, andarono anche Benedetta e Francoise con lui.

Intanto Alexander non si riusciva a spiegare come potesse essere successo, e quale fosse stata la causa scatenante, iniziò a fare domande:

<< Marie- Claire, forse hai preparato qualche pietanza con del succo o polpa di albicocca? >>

<< certamente no signore, conosco l’ intolleranza del signor Antoine, infatti, ho servito il dessert per tutti all’ albicocca ma non al signore, per lui avevo preparato uno ai mirtilli>> rispose pronta.

<< allora proprio non capisco, come ne sia entrato in contatto>>

<< mi è sembrato che prima di ritirarsi, ha passato del tempo in biblioteca>> aggiunse Michele.

Così dicendo andarono in biblioteca, Alexander trovò il bicchiere vuoto, che odorava ancora di whisky, vicino al posacenere con i resti del sigaro, nulla che poteva avvicinarsi alle albicocche. Marie- Claire, ora che la camera era vuota, stava rimettendo in ordine il letto, quando, alzando il guanciale, notava che dietro c’ era una grande macchia, immediatamente lo mise nella cesta dei panni da lavare e, lo sostituì con uno pulito. Presa dall’ agitazione, cercava di fare in fretta a riordinare, per timore che qualcuno lo avesse potuto vedere e, scese in lavanderia. Appena chiusa la porta e accertata di essere sola, toglieva la federa al guanciale guardò e, vide un’ estesa poltiglia gialla ocra con una macchia scura, grande quanto una moneta, avvicinandosi constatò che, altro non era, la polpa di un’ albicocca matura spalmata e, la macchia, il suo nocciolo.

Mentre al piano di sopra, dopo aver controllato lo studio, dove non trovarono nulla di particolare, ritornarono nella camera di Antoine, ormai tutta in ordine, Alexander voltandosi verso gli altri esternò un suo pensiero:

<< non riesco a capire come può essere accaduto, non ho visto niente che potesse causare quanto è successo, proprio non comprendo>>

<< forse può essere subentrata qualche aggravante di quella patologia che aveva>> ribatteva Alberto.

<< certamente non può che essere come dice lui>> accentuò Maxim, rivolgendosi al medico.

Nella lavanderia intanto, Marie- Claire aveva svuotato la cesta dei panni, gettato quanto rimaneva dell’ albicocca e, messo tutto nella lavabiancheria. Aveva appena avviato il lavaggio quando entrò Michele, richiudendo la porta le domandò:

<< cosa è successo? all’ improvviso ti ho visto molto agitata, direi quasi sconvolta>>

<< hai ragione Michele, non riesco a tenermi dentro questa ansia, con te capisco che posso parlare>>

<< dimmi Marie- Claire, è da ieri sera dopo cena, che ti ho vista all’ improvviso cambiare d’ umore>>

<< si hai ragione, da quando ho iniziato a togliere le cose dalla tavola, al momento non ci avevo fatto caso ma, poi in cucina nel rimettere a posto e pulire i piatti, mi sono accorta di una cosa alquanto strana>> aveva bisogno di sedersi, gli stava di nuovo aumentando l’ ansia, Michele vedendo la sua agitazione, tolse dei panni da uno sgabello e prese un bicchiere d’ acqua, per farla calmare:

<< quale stranezza hai visto? >> tra un’ agitazione e il timore, iniziò a raccontare:

<< quando portai la frutta, ricordo benissimo, nel ritirarla e rimetterla nel frigorifero, mancavano soltanto una mela ed un’ albicocca ma, nel ripulire i piatti, ho gettato nella pattumiera solo la buccia della mela e, non ho trovato nessun nocciolo di albicocca, sul momento non ci ho dato molto peso, poi però quando è successo che il signor Antoine si è sentito male, nel riordinare il letto, dentro il guanciale c’ era spalmata l’ albicocca con pure il nocciolo, capisci? >>

<< si, comprendo benissimo, qualcuno vuole far morire il signor Antoine e, mettendo quel progetto in atto nell’ intervallo di tempo tra la cena e quando sono andati nelle camere, sapendo di cosa soffre il padrone ma, chi vorrebbe la sua morte e, perché? >> arrivando così alla stessa considerazione di Marie- Claire.

<< cosa dici Michele, ne dovremo parlare con la polizia? >>

<< sarei dell’ idea di aspettare il ritorno del signor Antoine dall’ ospedale e, poi quando si sarà ripreso parlarne con lui, così deciderà cosa fare, cosa pensi? >>

<< si Michele, mi sembra una buona idea, grazie>> e lui:

<< intanto cerchiamo di stare attenti al comportamento di tutti, bene, ora torno di sopra e, tu cerca di calmarti>> così dicendo usciva raggiungendo gli altri, che intanto erano tornati nella biblioteca.

Ormai erano le 6. 30, stavano tutti ancora nello studio, al piano di sopra, con indosso il pigiama e, Maxim pensò di chiamare Francoise, per sapere qualcosa e, lei disse:

<< ciao Maxim, si è ripreso quasi subito, grazie anche al nostro intervento, dicono che sia stata una forma leggera, ora lo tengono in osservazione fino all’ ora di pranzo, poi dovremo essere tutti a casa, certamente avrà bisogno di un periodo di riposo. Avvisa anche gli altri, a dopo Maxim>>

<< fortunatamente niente di grave, ne sono felice e, come sta Benedetta? >>

<< si, grazie a Dio è andata bene, Benedetta si sta riprendendo dallo spavento>>

<< bene, allora vi mando Michele con l’ automobile a prendervi verso le 12. 00? >>

<< d’ accordo Maxim, a dopo>>

<< a dopo, Francoise>> appena chiuse, la telefonata aveva comunicato la notizia e, tutti si sentirono più sollevati.

<< bene, penso che non dovremo fare di più, potete tornare nelle vostre camere, io ritorno nel pomeriggio ma, prima vado in ospedale a vedere Antoine, così parlo anche con i medici, a dopo signori>> dicendo così Alexander salutò tutti e si congedò, accompagnato da Michele.

Maxim in accordo con Alberto, avvertì la cameriera di preparare la colazione alle 10. 30 e, avvertì Michele di preparare l’ automobile per le 12. 00 per andare a prendere Antoine in ospedale, fatto questo, si ritirarono nelle loro stanze.

Marie- Claire e Michele, quel mattino non avevano desiderio di parlare dell’ accaduto ma, in entrambi c’ era un’ ombra nei pensieri, di come poteva essere accaduto e, chi poteva essere stato?

A colazione Maxim e Alberto, discosero di banalità mentre Marie- Claire serviva il caffè ma, non più con quella naturalezza e distacco che aveva di solito ma, con un’ attenzione particolare alle sfumature e atteggiamenti di tutti gli ospiti.



Piccolo Guerriero della Luce 27/01/2012 19:09 1386

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