Fai, scrivi, lavori, cammini, cucini, ridi, ascolti, fai finta di niente, ma poi... precipiti nel baratro delle tue angosce represse...
e sollevarsi ogni volta è una fatica immensa, per cui cerchiamo di non scivolare che per ora il percorso è accidentato, la strada è viscida e insidiosa.
Avvolgersi del dolore che arriva come un’onda immensa, nera e densa, avvertirne il sapore in ogni poro che si ritrae incredulo, sopravvivere senza troppe parole, come burattini che camminano dentro ragnatele d’ignoto solo per inerzia. Ad un certo punto, non ce la fai più e smetti di guardare e ascoltare notizie di morte, bollettini come di una guerra, la guerra 4. 0, ma nella tua mente continuano a scorrere immagini come d’un film senza parole: stanze d’ospedale, pianti, lamenti, disperazione, concitazione, solitudine, stanchezza, paura, sofferenza, morte... e non puoi, dopo, sorridere ad un post che si ostina a ironizzare su un momento così difficile e delicato. Del domani non v’è certezza, tutto è racchiuso nell’istante e rendersi conto che è così sempre è una grande consapevolezza e vedersi dal di fuori come dei matti che corrono distruggendosi, in una giostra senza senso... la vita non è questo! Oggi chiudo un libro, quello della mia giovinezza, che posso dichiarare del tutto estinta. Aveva cominciato a barcollare da quel giorno in cui ci tolsero la gioia e poi si aggravó quando la mia mamma se ne andò e oggi sono entrata in un’altra fase. Non lo so cosa accadrà e come finirà, anche se dentro di me penso che andrà bene, ma so che ho paura, la mia anima trema e scaccia i pensieri orribili, ma non può il mio cuore smettere di piangere... non chiedetemi, facendo finta di niente, di ridere, non adesso. |
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