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«Da qualche settimana sto dando (gratuitamente) delle lezioni di italiano a V ., una bella ragazza di 29 anni, per metà ucraina e per metà russa. Sposatasi pochi mesi fa con un suo connazionale, subito dopo il matrimonio è venuta in Italia (col marito) per cercare di realizzare il sogno di un futuro migliore: laureata in chimica, vorrebbe superare l'esame di lingua italiana per accedere all'Università, intendendo far valere il suo titolo di studio anche da noi. Per guadagnare qualcosa sta, tra l'altro, dando delle ripetizioni di matematica a una bambina italiana di 10 anni, che le ha ultimamente mostrato una poesia da studiare. V . l'ha ricopiata su un quaderno, per farmela vedere e per chiedermi se fosse una vera poesia. "Sì", le ho detto. "Ma dove è rima? ", ha contestato. "La rima non c'è, perché in Italia, da un centinaio di anni, seguendo l'esempio dei nostri più grandi poeti del Novecento, non si usa più, e chi la usa ancora è visto come un poeta sorpassato", le ho risposto. "A mio Paese ho studiato sempre poesie con rima: questa non è vera poesia! ", ha ribattuto. Ho avuto il mio bel daffare per cercare di farle cambiare parere, ma non c'è stato verso, e V . se n'è andata dicendomi convinta: "Questa no poesia, questo raccontino! "» |
Inserita il 25/11/2012 |
Come binari scorrono le rime,
s’addentrano appaiate in argomenti,
incontrando realtà che sulle prime
non avresti credute sì splendenti.
Permettono pensieri straordinari
che vagano in campagne abbandonate,
che senza quei binari secondari
non avresti vedute e visitate.
Costringono il cervello a deviazioni
obbligate soltanto in superficie,
ma della verità dislocazioni
a carpire riesci alla radice.
Oh, parallela coppia, tu conduci
a stazioni centrali della mente,
anche se qualche volta un poco indugi
nei dettagli che mostra l’esistente! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Per ottenere la rima giusta, l’accordo dei participi passati è "alla francese".» |
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