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Mi piace scendere il pendio
con una bicicletta in corsa
e attingerere il profumo
come dolce poesia
dai girasoli al vento.
Mi piace il campo
ingiallito di quei fiori
tutti in fila come soldati
davanti al sole
in una strana armonia.
E come un tesoro,
faccio mia
l'aria che respiro
e la racchiudo
nello scrigno del cuore
per farla esplodere con un grido.
Mi piace il tempo
e il cantar delle cicale
mentre tutto si addormenta
e nel cielo si dipinge
la bianca coda
di un aereoplano in viaggio.
Sei tu che mi spingi
in questa corsa contro il tempo
dove gli anni ormai vissuti
son ricordi di acquerello.
La vita ed il coraggio
di un cuore che non si arrende
fanno parte di questo sentimento,
che porta la notte contro il tempo,
e il giorno contro il vento.
E allora mi ripassano davanti
quelle donne con i grembiuli
e con il cesto di vimini sulla testa,
gli uomini con i sacchi di farina
ed i balli nel cortile nelle feste
come un mondo ovattato,
chiuso in un angolo
o in un foglio ripiegato.
Mi piace stare al sole
sotto gli alberi disteso,
ad immaginarmi
un cielo pieno di colori.
Sognare il passaggio degli aironi
verso il mare,
oppure vedere me stesso in volo
mentre plano come un gabbiano
e assaporo il dolce del far niente
in un guscio, lontano dalla gente.
Mi piace l'azzurro
e i color pastelli
dei miei sogni
e lanciarli come secchi di vernice
sui muri stanchi o sulle case diroccate
per far sorridere i bambini.
Ma mi perdo nei girasoli
nel confine che porta via
la dolce meta argentea
e l'antica ferrovia.
Mi perdo al fischio di quel treno
che divideva i nostri impegni
e correvamo a perdifiato
dietro quel motore
per paura di un rimprovero
dei nostri genitori.
Sei tu che non mi fai sentire
mai da solo.
E quando afferro il vento
lungo quel pendio,
so sempre che ci sei,
ed io ti chiamo Dio
nel tramonto argentato
di questa corsa a perdifiato. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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