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Responsabilità sociale
Generazioni Rubate
Sociale
Voi, uomini di dio
che alle madri avete strappato
la prole senza pietà
per le lacrime che scorrevano
tra le zolle dell'arida terra
Voi, che avete avuto la presunzione
di imporre la vostra cultura
volendo cancellare ciò
che per secoli era stato
Voi, uomini di dio
che in suo nome
mille e più omicidi
avete commesso,
prostratevi, chiedete perdono
a quelle generazioni rubate
Per voi, nessuna pietà,
che le fiamme roventi
dell'inferno possano
bruciare le vostre anime
nessuna pietà chi uccide
in nome di un dio che
solo di pace ha sempre parlato...
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Ho visto il film Australia, sono stata in australia e questa poesia è un mio chiedere perdono a quelle madri, a quei padri a cui hanno strappato i figli per portarli alle missioni
E' chiedere scusa a quei figli che mai hanno saputo chi in verità erano
E' una poesia dedicata a tutte quelle generazioni di tutto il mondo, sopraffatte dall'odio raziale, imposizione di una religione non loro, imposizioni di regole che non gli appartenevano»
Commenti di altri autori:
«Ho sempre guardato all'uomo come se fosse un piccolo alito di vento su questa grande terra... a cui qualcuno anche nel soffiare, ha voluto dettare un tempo...
Un usignolo quell'uomo così ignaro che libero avrebbe voluto cantare... ma la cui voce qualcuno ha voluto piegare e senza pudore alcuno... alla difficil arte del solfeggiare.
Un tema profondo quello che ci proponi...
Mi chiedo... Basterà chieder perdono a chi tanto dolore ha dovuto subire?
Ma la tua voce arriva sempre forte Rosy, come i tuoi versi... Bellissima.»
«Il fatto di collegare Dio ad atti di violenza, odio e razzismo li rende ancora più gravi e abominevoli. Intere popolazioni furono cancellate da sterminatori che usavano il nome di Dio per i loro massacri. Non ci può essere perdono per atti simili. Totalmente condivisa. Intensa e profonda. Tanto apprezzata.»
«Le stragi perpetrate " in nome di Dio" si perdono fra vari continenti da secoli ormai... Pensiamo ai conquistadores Spagnoli ecc. Sono mostruosità che continuano senza alcuna pietà... Sale il sangue alla testa al solo pensarlo ma gli sciacalli non sembrano mai sazi di vittime innocenti:!»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.