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«Penso che il mondo sia stato sempre piuttosto densamente popolato di leccapiedi, ma ce ne dovevano essere veramente tanti nella Francia prerivoluzionaria (con la presenza di quelle corti reali sempre più sfarzose e influenti!) , se il noto moralista La Rochefoucauld sentì il bisogno, nella seconda metà del Seicento, di dedicare alla "flatterie" (l’adulazione) ben dieci "maximes" . Ne traduco tre, la 144, la 152 e la 158: "Non si loda a cuor leggero, e non si loda mai nessuno se non per interesse. La lode è un’adulazione abile, nascosta e delicata, che soddisfa in modo diverso colui che la fa e colui che la riceve. Quest’ultimo la intende come ricompensa per il proprio merito, mentre l’adulatore la pratica per far notare la sua equità ed il suo discernimento"; "Se noi non adulassimo noi stessi, l’adulazione degli altri non potrebbe nuocerci"; "L’adulazione è una moneta falsa, che ha corso soltanto a causa della nostra vanità" . Tutte e tre le massime sono, secondo me, veritiere e calzanti anche ai giorni nostri, e in particolare dalla seconda c’è da imparare: l’adulatore ha (un nocivo) successo solo con le persone già abituate a pensare sempre bene di se stesse, soltanto con i narcisi.» |
Inserita il 22/04/2019 |
Pericoloso più di malalingua
è leccapiedi: vuole te adulare
per ottenere in cambio qualche cosa.
Enuncia qualità, con la sua lingua,
che non possiedi, ch’egli sa inventare
con sua mente contorta e appiccicosa.
Almeno malalingua a rigorosa
autoanalisi spinge, col suo fare,
chi è bersaglio di sì malvagia lingua!
Il leccapiedi, invece, sol dannosa
fa esaltazione d’altri: essi sperare
debbono che sua razza ben s’estingua! |
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Completamente d’accordo. Cari saluti (Franca Merighi)
bellissima poesia (Vito Rizzuto)
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