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Sempre son tornato
al mio dolce paese natìo
non per semplice capriccio
Ma perché io quivi giungo
per riposar le membra
e rivedere il sole
Per odorar la terra
e sentire il suo calore,
per annegar nel mare
Pensieri e batticuore
e udire la sua brezza
quando il vento vien dal mare
Per allargare il cuore
e farvi entrare un poco
di mite buonumore
E udire la mia gente
vociare allegramente
sul ciglio delle strade
Mentre lento m’incammino
per le assolate vie del centro
assorto e indifferente
Ad acquetar la mente
e trovare infine un senso
al mio continuo andirivieni |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Ogni persona, ogni uomo di sani principi porta sempre nel cuore la sua terra natìa, è un legame forte che non si può sciogliere, non si può dimenticare, che ti dà una stretta al cuore tutte le volte che ritorni e ti stringe un nodo alla gola quando devi ripartire. Non si può stare lontano dalla propria terra natìa per tanto tempo, e quando si è costretti a farlo un pezzo del cuore e della mente è sempre rivolto ad essa. Questo mi succede da sempre, dal primo giorno che mi allontanai, dal lontano 10/01/1980 e ci torno spesso con il cuore gonfio di emozione, sempre con immenso immutato amore» |
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molto dolce, ottimo ritmo... il mare che accarezza (Giorgio Andreato)
il cuore. Complimenti, molto sentita. (Giorgio Andreato)
molto bella e gradita! (Stefana Pieretti)
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