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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Donde mi giunge codesto richiamo,
che ora mi desta nel cuor della notte.
Il mio udito io affino, trattenendo il respiro,
e così anche lo sguardo.
Circospetto mi muovo sì tale a giaguaro.
Nella stanza, una lama di luna illumina un’ombra;
è ferma, e pare ignorarmi.
E’ di spalle, e la finestra le è accanto,
mentre i lunghi capelli corvini, gli accarezzan la schiena.
Cauto ad essa mi accosto, un profumo mi avvolge.
Ora odo il suo cuore pulsare, e così lo spasmo dei sensi.
Titubante le sfioro le spalle, lei non accenna a un rifiuto,
anzi sembra invitarmi ancora ad osare.
Non riesco a parlare, ma a che serve al momento.
Docilmente tutto consente, la lama di luna è l’unica veste.
Furioso divampa l’incendio, la passione s’incarna,
l’oltraggio non offende quell’ombra, tutt’altro: l’esalta.
Corre veloce dello scultore l’abile mano,
sicura plasma le forme, le modella, le leviga, le ama,
e vive le rende, nei nascosti meandri.
Tutto è silenzio, i sospiri si uniscono complici, ed il piacere
è cristallizzato nel tempo, e né abbatte i confini.
L’obelisco alto si erge, e sussulta di Venere il monte,
mentre l’onda ritmando, penetra l’umida riva. | |
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