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Non è motivo di rabbia.
La lotta al niente non può compromettere
la tranquillità dell'uomo libero.
La coscienza di chi sa di praticare bene
vince l'umana inerzia dello stolto saccente.
Come il cuore nobile di un povero fiacco,
lotto senz'armi in guerra di trincea.
Riconoscenza predica chi di grandezze si illude,
umiltà offre chi di impegno vive.
Ora non senti la quiete se l'insania preme.
Non è motivo di rabbia.
La luce scalfisce e modella la crepa,
cosi la volontà scrive i destini dei figli di Dio.
Ora, umili la tua esistenza al volere di uno stolto?
Scrissero nei secoli sui peggiori lacché di corte.
Ridi, e poi ridi, uomo che sai che ridere ferisce,
chi nei tuoi silenzi la fortuna propria accresce.
Dedico questa mia a chi non ride e triste perisce,
se solo sapeste peregrinare a dolce fuga.
Vorrei farvi compagnia, se lo sapessi anch'io.
Non è motivo di rabbia.
Nel mormorio del mare la speranza nutri,
se seduto al fosso sbadigli sognante.
Ai sublimi tramonti e le più belle albe,
degna a descrivere non troverai parola alcuna.
Dell'incanto del creato potrai godere,
ma per altro piacere dovrai invano sognare.
Prende le redini del nostro tempo chi in vacuità adula,
ma non v'è medicamento valido a lingua ormai logora.
Ora non senti la quiete se l'insania preme.
La mamma rondine, al nido porta sostentamento,
ogni pargolo in egual modo nutre,
ma quando simil cosa non avviene,
il volere dell'umana indolenza fende il divino segno.
Oh, povero pargolo che morrai in spregevole trapasso.
Amara vita mia, ora costretto alla viltà,
ora umiliato da intima finzione.
Nel cuore del mio nido, vivo asserragliato.
Dimena le squame in pancia sua per strisciare.
Simile specie compone la fauna del nido mio.
Disgusto non prova nel dissetarsi del suo sangue
chi in avidità si arrampica all'ascesa.
Irto è il cammino che dinanzi si figura,
per l'uomo che cede alla menzogna in paura.
Se ti trovi solo, tu non temere,
arriverà di sicuro il giorno del giusto.
Trema la foglia se l'albero scuote.
Ora scrivo per te, condiscente ritrovato.
Tu che il sorriso in bocca fai crescere agli afflitti,
speranza fai del sogno di chi in riva al fosso sbadiglia.
Sei tu musa, per questo mio canto,
ed in cuor mio non cesserò mai di sognare.
Non è motivo di rabbia tutto ciò che ho qui scritto.
Se nel fiore degli anni non mi arrendo al mutamento,
non è motivo di rabbia quel che per mia causa lamento. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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