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ZIGANTE (pro more e Doddore Meloni)
Prus forte de cada sentìu
fi s’isperu e che torrare a su connottu,
pro che biere sor moros bentulande
in cada punta e loccu e sa Sardigna.
T’ana presu che bardaneri malu
pro ti dare s’irmenticu in galera,
adderettande a foras sos continentales
dae custa terra e omines affranzaos.
T’ana postu in su cuzone iscuru
ca t’essèret pinnicau sa gana e sa tristura,
chin sa morte presa in sa coda
che gherreri ispartanu disisperau.
Affranzau dae sos presorjos de custa malasorte;
omine e custa terra traitta e irmenticada
ar juttu s’stendardu imbolicau in su coro,
s’urtimu alenu t’a bidu bintore,
che zigante ses bolau che abile franca e corazuda.
in s’ammentu de sa tzente trattenet su sentiu.
As appiu dolimentu dae sos carabineris
mandaos dae sa leze de zuzes de terramanna,
t’ana cundennau antis de ti porrogare
ca non cheriane chi esseres bochinau,
ma fintzas a za muda sa boche jià est supria,
dae punta e s’Asinara a sa sedda e su dimoniu.
traduzione
GIGANTE
Più forte di ogni emozione
la speranza di tornare alle radici,
per veder sventolare i quattro mori
in tutti i confini della Sardegna.
Ti hanno incatenato come un brigante malvagio
per darti l’oblio dentro una galera,
perché volevi fuori i continentali
da questa terra di uomini fieri.
Ti hanno buttato in un angolo buio
perché ti piegasse la fame come un guerriero spartano,
hai retto in braccio alla morte.
libero dalle catene di questa malasorte.
Uomo di questa terra tradita e dimenticata,
hai portato la bandiera avvolta dentro il cuore,
l’ultimo alito della tua vita ti ha visto vincere come un gigante,
ora sei dentro i pensieri impetuosi come la tramontana. |
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