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Troppo triste, non mi piace,
questo mondo tanto infame,
dove c’è la gente ricca
e chi muore dalla fame!
C’è chi vive da nababbo
con il panfilo sul mare
e chi soffre come un pazzo
da gettarsi dal terrazzo!
C’è chi prende il vitalizio
senza aver mai lavorato
e chi prende una pensione
da mandarlo in depressione!
C’è chi spaccia droga a fiumi
senza mai preoccuparsi
di quel misero drogato
che si sente schiavizzato!
Questo mondo non mi piace,
perché vive sulla pelle
della gente brava e onesta
che non alza mai la testa!
Tante giovani sfruttate
spinte a la prostituzione
da spietati malandrini
che le sfruttan pei quattrini!
Le maestre dell’asilo
che malmenano i bambini
vanno presto allontanate
per poi esser condannate!
C’è la mafia, la camorra,
con l’ ‘ndrangheta e le lobby,
tutto questo porta danno
all’Italia ch’è in affanno!
Ci son troppi laureati
che non trovano un impiego,
son costretti ad espatriare
per trovar da lavorare!
Ci son troppi mendicanti
stesi sopra ai marciapiedi,
nell’Italia progressista
è una scena che rattrista!
Molti giovani studenti
sono dediti all’hashish,
si rovinan l’esistenza,
per mancanza d’esperienza!
Ogni giorno c’è uno stupro,
troppe donne violentate,
quanti uomini gelosi
che diventano furiosi!
Quante guerre intorno al mondo,
quante vittime innocenti,
non c’è amore, non c’è pace,
questo mondo non mi piace!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Un'analisi riflessiva su questo mondo malato, malato di giustizia, di arrivismo, di arroganza, di egoismo e di tante altre cose ancora, ma è inutile elencarle, poiché sono sotto gli occhi di tutti noi. Una vita all'insegna dell'adattamento di quelle imposizioni a cui ci sottopongono i governi, i decreti, le ingiunzioni, tutto un malessere generale di cui siamo schiavi. Per questo non mi piace, perché la vita deve essere un'apertura alle nostre esigenze personali che invece si vedono schiavizzate dalle regole ingiuste e costrittive.» |
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