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A Napoli si gioca spesso al lotto
sperando ed incitando la fortuna
al fine di raggiungere quel “botto”
per una vita meno inopportuna!
Si gioca con la smorfia per i sogni,
con riti adatti per scaramanzia,
in base al proprio conto ed ai bisogni,
insomma è un’adorabile mania!
Ognuno ha la sua tecnica vincente,
c’è chi si affida a la superstizione
e chi ... a qualche santo compiacente
per vincere alla prossima estrazione!
Qualc’altro gioca i numeri d’un fatto:
“o monachello” che fa trentasette
e, poi, per ritenersi soddisfatto
c’abbina “o gobbo” il cinquantasette,
però c’è in ballo pure Pulcinella
settantacinque, pure’ “l’anne ‘e Cristo”
il trentatre, pe’ la quaterna bella,
qualcosa pure al terno ch’è previsto!
Insomma non si lascia indietro niente,
un corno sempre appeso al portoncino,
un altro in tasca, il terzo giustamente
vicino al letto, sopra al comodino!
Vi sono tre estrazioni a settimana
e quindi non c’è tempo per pensare,
si gioca sempre, la speranza arcana
gli serve solamente per ... sognare!
A Napoli, lo sanno in tutto il mondo,
si gioca sulle nascite e le morti,
il segno va tradotto sino in fondo
con numeri perfetti e molto accorti!
“O muorto” è quarantotto, Sant’Antonio
è tredici e poi c’è la Madonna
che porta l’otto, s’esce è un patrimonio
e i soldi formeranno una colonna!
Tre volte a settimana è l’estrazione,
il martedì s’inizia già a sperare
e se non esce nulla è delusione,
ma c’è il giovedì ... per riprovare!
Al sabato c’è il terzo tentativo,
si aspetta quando è sera col tomento,
se pure questa volta è negativo,
allora nasce un po’ d’avvilimento!
...Ma la passione non conosce soste,
s’infila il corno rosso nella borsa
con intenzioni sempre ben disposte
e si riprova, unica risorsa
per mantenere viva la speranza.
A Napoli nessuno si avvilisce
per qualche negativa circostanza,
perché il gioco non lo si tradisce!
E poi giocare è pura tradizione,
è un qualchecosa di particolare
che stimola la vivida passione ...
non si può stare senza mai giocare!
I numeri nell’urna vanno a spasso,
qualcuno esce, ... esce ma da solo
e l’ambo sfuma, non si va all’incasso,
s’impreca con dei termini al vetriolo!
...La prossima occasione è quella buona
e giù di nuovo a fare la puntata:
si gioca su Totò, su Maradona,
s’invita San Gennaro ... alla “spiata”!
Giocare al lotto è grande tradizione,
la vincita è la cosa più gradita.
...A Napoli si vive di passione,
il lotto ... è lo svago della vita!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«A Napoli si gioca di tutto, dalle corse dei cavalli, alle scommesse sulla squadra e soprattutto al lotto, gioco antico che attira le popolane di quartiere. Si gioca su tutto, dai Santi, alle sciagure quotidiane, dai delitti alle coppie famose e innamorate, insomma è una tradizione di larghe vedute, è quasi un abitudine quotidiana per mantenersi in esercizio con la speranza. Questa lirica è solo una parte di tutto ciò che dipinge il folklore caratteristico di Napoli.» |
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