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«Nell'ultima strofa della poesia, la parola "cavallo" non è stata messa per caso. Persano era famosa in tutta Italia per l'allevamento di una pregiata razza di cavalli, che servivano all'esercito, ma anche a far fare bella figura alla nostra nazione nelle competizioni ippiche. A Persano andavano spesso ad allenarsi due fratelli allora molto famosi, i mitici cavalieri Piero e Raimondo D'Inzeo, vincitori di tanti premi, a cominciare dall'oro e dall'argento alle Olimpiadi di Roma del 1960. Io non li vidi mai, ma ricordo ancora che mio zio era molto contento quando talvolta diceva che aveva visto uno di loro qualche giorno prima e che aveva conversato con lui.» |
Inserita il 11/12/2016 |
Solo cento chilometri, ma allora
sembravan più di mille: spostamento
non era così facile, così
rapido come adesso; un altro mondo
si presentava agli occhi miei incantati,
che dopo un viaggio alquanto disagevole
potevano gustare differenze
piacevoli rispetto a tutto ciò
da cui m’ero per poco allontanato.
La campagna, la quiete, l’armonia,
il naturale ordine albergavano
in quel luogo senz’altro militare,
sì, ma d’aspetto mite, assai pacifico;
i chilometri cento, e forse più
erano gli anni che lo separavano
da quello che lasciato avevo a casa,
alle porte di Napoli: il progresso
degli usi, dei costumi, del dialetto
s’era come fermato al Settecento,
in quel connubio forse mai tornato
tra natura e cultura, quando l’uomo
aveva ricreato (ahinoi, per poco!)
una copia dell’eden sulla terra.
A casa del fratello di mio padre
e di sua moglie, con i miei cugini
scoprivo l’altra faccia della luna,
sempre la stessa in una parentela,
ma che si mostra solo per metà
dentro un’unica, singola famiglia.
Le galline, i conigli ed Angelino,
il vecchio cane obeso e quasi cieco,
comprender mi facevano che l’uomo
non è che una porzione dell’intera
popolazione della nostra terra,
e neppure, può darsi, la migliore.
Ogni tanto a te penso, mia Persano
di quegli anni a cavallo tra i Cinquanta
ed i Sessanta, e molto onestamente
riconoscere devo che se non
t’avessi conosciuta non sarei
adesso proprio uguale a come sono. |
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«Persano (cui ho dedicato anche un racconto in questo sito, "La mia Combray"), nel comune di Serre, a pochi chilometri da Paestum, era in quegli anni una zona militare (ora è in parte un’oasi WWF), dove mio zio lavorava come dipendente civile. I discendenti delle famiglie che allora vi abitavano, sparsi ormai in tutta Italia, hanno creato un bel sito per ricordare questo luogo ameno, "Persano nel Cuore", in cui talvolta scrive, da Bologna, anche mia cugina, Marisa Terracciano.» |
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