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È vveru ca non è 'na bbella cosa,
percé a nisciunu piaci lu dulori,
ma ognunu ti nu' penza ca è 'na rosa
la vita, toppu ca ni dà amarori.
N'hamà ssapì' 'bbituà', cá è dignitosa
ci la vivimu cu 'nu cert'onori,
ma ci nu' ni fricamu è virgugnosa,
percé pó perdi' tuttu lu valori.
Et è la sufferenza, 'nta 'shta vita,
ca hamà 'ffruntà' cu tuttu lu curaggiu
e l'hama ffari comu ci è 'na spita.
L'ommu hava essiri forti comu faggiu
ca cu shta sottavientu si ni fita.
Havà ssapiri venci' ogni tisaggiu.
Traduzione
La sofferenza
È vero che non è una bella cosa,
perché a nessuno piace il dolore,
ma ognuno di noi pensa che sia una rosa
la vita, anche se ci dà amarezze.
Dobbiam saper abituarci, ché è dignitosa
se la viviamo con un certo onore,
ma se ce ne freghiamo è vergognosa,
perché può perder tutto il valore.
Ed è la sofferenza, in questa vita,
che dobbiam affrontar con tutto il coraggio
e dobbiam farlo come se fosse una sfida.
L'uomo deve essere forte come un faggio
che ha la forza di star sottovento.
Deve sapere vincer ogni disagio. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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