Sul tavolo in cucina la cartella
con mamma che controlla se c’è tutto,
quaderno a righe e la sua matita
la gomma il temperino e c’è pur la colla.

Il grembiulino nero era stirato
il fiocco azzurro sempre in bella mostra
e saltellando sempre allegramente
ci si avviava a quella grande giostra.

“ora prendete il quaderno di scrittura”
diceva quel signore in pompa magna,
e comincio a tirare righe con il gesso
erano righe bianche alla lavagna.

“copiate questo scritto sul quaderno”
e cominciai a copiar con la matita
le righe che sembravano perfette
a me venivano storte, poverette.

Suonò una campanella in corridoio
il tempo di merenda era arrivato,
la mamma aveva messo li in cartella
del pane fresco e una bacata mela.

Seduto sui gradini della scuola
guardavo i miei compagni nel cortile
mangiare il pane con la mortadella.

Non mi ricordo quello che ho fatto ieri,
perché, ritornan sempre quei pensieri,
il primo giorno che ho passato a scuola
e mi ricordo pur la prima cartella.