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Se il vento avesse un comodo divano
mi siederei tranquillo senza meta,
mi lascerei portare via lontano
da questo inaffidabile pianeta.
Voi che ci state a fare in questo mondo?
Salite tutti sul divano, è grande,
giorno per giorno state andando a fondo,
vi son rimaste solo le mutande!
Il mondo è diventato un carrozzone,
laddove la politica e il potere
la fanno ogni momento da padrone
prendendovi ... a pedate nel sedere!
Le multinazionali con le banche
si passano il dominio a modo loro,
le facce vostre, invece, sono bianche,
paura per la crisi del lavoro?
I Grandi della Terra stanno bene
con i tesori al sole tutto l’anno,
purtroppo voi lottate con le pene
che spingono ogni fisico all’affanno!
La sera Loro vanno al ristorante
gustando il costosissimo caviale
con dei prodotti tipici e spumante ...
nel mentre cresce pure il capitale!
Per voi ci sono solo i sacrifici,
mattina e sera sempre a lavorare,
ma senza avere mai dei benefici,
passate il tempo solo ad imprecare!
Il mondo è suddiviso in due sezioni,
a destra i ricchi, perfidi egoisti
ed a sinistra i popoli straccioni
che vivono con gli occhi sempre tristi!
Venite sul divano, su, salite,
non state lì a guardarmi imbambolati,
cercate di salvar le vostre vite,
oppur sognate d’essere premiati?
Restate pure, io son già seduto
qui sul divano della fantasia
per vivere un futuro sul velluto,
aspetto il vento che mi porti via!
...Lo so, lo so, che sto farneticando,
perché la realtà mi fa paura,
esorcizzo la vita un po’ scherzando
per non andare incontro alla sventura!
...La fabbrica ha fallito e per noi tutti,
quarantasette capi di famiglia,
c’è il lastrico con gli animi distrutti ...,
nessuno che ci assume e ci consiglia!
Viviamo con il cuore tormentato
dai debiti che opprimono il cervello,
la depressione è un male comprovato
che picchia come un cinico martello!
Nessuno pensa a noi disoccupati
dai trentaquattro ad oltre cinquant’anni
e ci fanno sentire abbandonati,
trattati come perfidi tiranni!
Noi siamo quello zoccolo sicuro
su cui si poggia il peso dello Stato
che non ci garantisce alcun futuro
ed or che siamo in crisi ci ha ignorato!
Per non morire di disperazione
voliamo in alto con la fantasia,
cercando d’evitar la depressione
ch’è un’infida e crudele malattia!
...Desidero volare su un divano
sospinto dagli aliti del vento
sognando un altro mondo più lontano,
in pace, tra le stelle, in firmamento!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Quando nell'animo umano subentra il malumore a causa della vita divenuta stressante e per via delle condizioni finanziarie al limite della sopportazione fisica, allora per non cadere in depressione ci si abbandona all'immaginazione quale reazione contro tutte le amarezze quotidiane. Un voler cambiare la vita per dare a se stessi l'illusione di poter riuscire in qualche modo ad evadere da un mondo divenuto troppo pesante e autoritario. In questo modo si cerca di alleviare le ferite del cuore.» |
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