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Ricordo: il cielo era un po' oscuro e opàco,
e per la via che porta a Vespolate -
colà passando per le mie campagne -
con il cuore io ghermivo le ombre dei
pètali delle viole,
e in canto per i campi i beccaccini,
e i corvi che gracchiàvano sui fanghi,
là, tra un ruscello e un altro, e alle alte ripe,
mentre d'intorno i pellegrini andàvano
alla Madonna pia della Crocetta,
che è una vecchia chiesetta di campagna
che dòmina i sepolcri e le cappelle
del cimitero.
E così camminando per i boschi,
e contemplando la sveglia Natura
di un meriggio di un maggio un po' assopito, e
sotto le nubi lievemente cupe
di fresco pianto, e... e seguendo l'assente
ritmo del cinguettìo dei cardellini, e...
e in contrattempo etereo,
si rigirava il Rosario del Borgo,
con le perle dei gelsi nei vivi occhi; e...
e ognuno aveva sguardi assai diversi:
io lambendo le pìccole violette
andavo, lì, io singhiozzando a Maria,
e i vecchi a ricordàr la gioventù
trascorsa, quando
monelli lì s'andava e scalzi e lìberi,
al cascinìn dell'Agogna ridente
've accarezzate dal plàcido giorno
un dì facèvano il bagno le fiole, e...
e le donne a rimpiàngere i lor lutti
e a pregare la Vèrgine co' il Requiem;
donde io quasi fui preso
da nostalgìa per un Tempo vissuto
da altri. E qui si cantava alla Madonna,
benedicendo i nidi delle allòdole,
e i forti rami degli àïròn grigi,
e i fossi delle rane.
Ricordo: la mäèstra con il suo
passo veloce, ella che rimembrava
parlando le sue colline e i suoi monti,
e il pàrroco che sante proclamava
le litanìe,
e il mäèstro del coro; e al cimitero
la scritta Dormèntibus in Christo. E ora
l'archimandrìta ad attenderci, e dietro,
i fanciulletti in giuoco,
e nella chiesa l'effigie più santa. E...
e in un màr di ricordi e di preghiere,
con l'orizzonte pièn di Temporale,
e tra i fiòr della Natura selvaggia,
e lì tra il Pater, l'Ave e il Gloria, e il canto,
la campagna s'aprì all'Ignoto ameno, e
nel cuòr soffiava Iddio. |
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