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«Solo a pensare che nel mondo c'è chi approfitta dell'ingegno altrui per trarne vantaggio, ci porta a classificare l'Umanità indegna di esistere, perché tale agire non è riscontrabile nemmeno nelle bestie, in quanto esse usano l'istinto e non la ragione che rende l'uomo egoista. Il sonetto, riferendosi a Meucci, nostro grande inventore, ma privo di mezzi materiali per farsi riconoscere, intende condannare Bell che s'impossessò del suo brevetto per realizzare impianti telefonici in America. Solo dopo oltre cent'anni l'America ha riconosciuto l'invenzione del telefono a Meucci e non a Bell, facendo una figuraccia di fronte al mondo intero.» |
Inserita il 05/07/2017 |
"Doppu cient'anni e passa t'hannu datu
lu ricanoscimientu t'la 'nvinzioni
ca tu facishti tannu, quann'ha' shtatu
'n Amèraca 'nta brutti cundizioni,
cá t'lu brivettu s'hannu 'mpussissatu
facennu 'mpianti ti cumun'cazioni
cu lu telefunu ca tu ha' 'nvintatu,
senza cu dannu a tei rimun'razioni.
Ci ti putivi azzari cu vitivi
ca mu' nui simu tutti cchiù sicuri
ti la 'nvinzioni tova, no' critivi,
pi quantu n'ha' passatu ti svinturi
e, 'n'atra vota addàni, tu t'ni scivi
ti cushtu munnu ti 'pprufittaturi".
Traduzione
Sonetto a Meucci
"Dopo cent'anni ed oltre ti hanno dato
il riconoscimento dell'invenzione
che tu facesti allora, quando sei stato
in America in brutte condizioni,
ché del brevetto si sono impossessati
facendo impianti di comunicazione
con il telefono che tu hai inventato,
senza averti dato remunerazione.
Se tu potessi tornare in vita per vedere
che ora noi siamo tutti più sicuri
della tua invenzione, non crederesti,
per quante ne hai passate di sventure
e, di nuovo lì, tu te ne andresti
da questo mondo di approfittatori". |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.
Ho scritto questo sonetto per onorare la memoria di Antonio Meucci e per gridare a tutto il mondo che è stato lui ad inventare il telefono e non Bell. Il Congresso degli Stati Uniti d'America ha riconosciuto nel 2002 l'invenzione che Meucci fece lì nel 1872.» |
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