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Quell'Angelo custode mio deciso
che il Signore mi ha messo alle calcagna,
ieri mi ha guardato fisso in viso
e ho pensato: di che ora si lagna?
Sta' a vedere che come sempre suole,
rimproverarmi per qualcosa vuole.
M'ha detto: “Ho letto gli ultimi sonetti
che sul sito di “scrivere” hai postato,
e neppure tu certo ci scommetti
che non mi hanno, no, meravigliato.
Fra falsità ben messe, son sincero,
questa volta hai mostrato il volto vero.
In quel sito, in mezzo ad invenzioni
che mascherano il viso del poeta,
or con tua vera faccia ti proponi,
e per me che ti seguo è cosa lieta.
Ti vedo in volto assai meravigliato,
tu non sapevi che t'avrei elogiato.
E' bene che principio questo sia
di scherzare, ed è cosa che t'acquieta,
convien però ch'esprima la poesia
senza maschera il volto del poeta.
Finzione non gradisce il mio Signore,
e continua così tu, per favore.”
Io mi son visto tosto smascherato
da quell'Angelo mio così intrigante
che m'ha reso 'sì iroso ed arrabbiato
e avrei voluto urlargli “Sei ignorante!
Perché tu vuoi farmi pagar le spese...
io ti mando diritto al tuo paese!”
Poi d'improvviso mi son ricordato
che esprimere non posso tal concetto,
in quel posto dove ce l'ho mandato
non può certo tornare l'angioletto.
Il suo posto ora è qui su questa terra,
con la risposta adesso lui... m'interra!
Infatti ha detto: “Se io smascherare
ti voglio, ed ho permesso dal Padrone,
lo faccio proprio come a me mi pare,
e tu stattene, zitto, gran coglione.
Tu in Paradiso non mi puoi mandare,
io mandarti in quel posto... posso osare!”
E forse col permesso del Signore,
in quel posto mi ci ha tosto mandato,
e lui di questo stato superiore
senza pensarci su n'ha profittato.
Ed io che sempre son da lui sconfitto...
ci sono andato a testa bassa... zitto! |
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