Visitatori in 24 ore: 8’343
1041 persone sono online
1 autore online
Lettori online: 1040
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’346Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Tramonta - ahi - or l'ùltimo inverno, e l'estrema
sua nebbia muor, qui, oltre il falbo orizzonte, e
lì, al cerulèo singulto delle valli
mie, e scioglièndosi, dunque, affigge le ombre
sue sugli arati campi, e sulle tombe
di questi ùmidi ossami di questi orni,
e di queste betulle, e delle querce
che lentamente cùllano i germogli
e le tìmide gemme appena nate,
e che prepàrano i nidi alle allòdole,
e al cinguettàr dei pàsseri selvaggi
con queste fronde e questi rami insorti
al gelo delle nevi che non fùrono,
e i cascinali alle ròndini i suoli, e
dove si protrae di più il meriggio quieto,
e tarda vien la sera co' i suoi vespri,
e con gli spettri della Notte irrisa,
e con la Luna che a metà si mostra,
intimidendo ella in vêr la sua Pasqua,
eterno divenìr di Sogni ardenti.
E quivi il borgo mio si volge a festa,
ei salutando i suoi santi patroni,
e discernendo la campagna intorno,
e sospirando ei alle ripe fatali
della sua Arbogna, e dei suoi almi rigàgnoli,
e salutato il Carnevale attiguo,
e morsi e il pomo e il fiel della Quarèsima,
or che la Primavera par vicina,
e saltellante, co' i primi suoi fiori,
e i nontìscordàrdimè piccolini,
e le sue margherite, e le sue viole,
quando pulito e terso è il cielo, e l'alba
mi mostra le lontane città, e i snelli
campanili campani di Nicòrvo,
e poi di Vespolàte, e i boschi a vìvere,
dove andrò a passeggiàr con il mio cane,
e io rimembrando la mia infanzia antica,
e nuovamente gemendo io a' miei Sogni
perduti, e qui anelando alla ventura
estate, e alle Alpi mie care e söàvi.
E così quando vien la Notte oscura,
che è ancora e per un po' regno del verno
un pàllido occhio di Luna si avventa
tra le nubi del muto e immane vespro:
un occhio che si schiude a Primavera,
or lentamente, e tìmido fors'anche,
e che piange onde di Vita in sui vèpri
che lenti... lenti sbòcciano in faggeti,
e in freschi salici, e in flèbili càrpini,
quando quest'iri ammiro io tra le pietre
dei tetti, e i campanili del päèse,
tra quei di Santa Maria e di San Rocco,
neo gòtico quest'ùltimo e sublime,
dove in fiore ci pingo le Gargòlle
invisìbili a urlàr al primo vento
che odora di mughètto e di sue rose.
Sì... Sarà presto la stagiòn mia bella!
Ma non v'è gioia e né pace nel mio cuore!
E tutto è solo un Sogno! |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|