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Ieri per caso ho incontrato
al banco del pesce sul mercato
gli occhi di donna che in un passato
avevo profondamente
perdutamente amato.
Nell’ombra soffusa del sottoscala
in una notte di argentea luna
ci scambiammo eterno amore,
mentre il camino tiepido scaldava
“e semmai, semmai ci perderemo
(dichiarò del contado la madonna)
sposerò un vecchio pigro
e ricco Re
ma il mio cuore sarà sempre
per te”,
e mentre a quel tempo il Re attendeva
tra le musiche delle balalaike
d’incontrar la madonna degna del Rango,
io contadino i suoi baci assaporai.
Ieri dunque per caso ho incontrato,
avvolti in regale superbo manto,
al banco del pesce sul mercato,
i di lei soffusi sguardi ammiccanti
al banco del pesce sul mercato
gli occhi teneri della Regina
che in un lontano fremente passato
mi aveva intensamente perdutamente amato
ma l'appassionata superba amante
del capanno laggiù fuoriporta
d'una notte di complice luna piena,
è ormai affettuosa consorte,
alla sua coorte non puol rinunciare
e la lontana ardente promessa
basta un lieve soffio di vento
per far risplendere l’oro del Re.
Vecchio, pigro ma ricco Re,
tenera, dolce e affettuosa Maestà,
ieri gli occhi che avevo amato
hanno incrociato i miei panni contadini,
parve invero nella complice penombra
tornasse la Regina madonna sinuosa
tenera sensuale suadente odalisca,
scivolando de' spalle d'ermellino il manto
ma quella luce è durata un lampo:
ciò che un tempo irrefrenabile avvampò
consumando inarrestabile passione,
è null'altro che solo crusca.
“Suvvia, quel pescivendolo,
bando all'esitazione,
non v'è luogo d'inutili ciance,
la mi dia il miglior pescato
il mio Re l'è là che m’aspetta” |
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«"Al banco del pesce sul mercato ho incontrato quella donna che avevo profondamente amato", questo il titolo originale della poesia pubblicata nella mia prima raccolta poetica, "E' severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione", edita in Piacenza nel 2005» |
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