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Credo in qualcosa
perché i cieli, per fortuna, sono dodici,
perché esistono ancora i comici.
Credo in qualcosa d’importante
perché c’è vita nelle piante,
perché le gioie sono tante.
Credo in qualcosa di tremendo
perché c’è il vuoto attorno al mondo,
perché se cadi non c’è mai il fondo.
Credo in qualcosa di grande
perché c’è ancora il sole sulle verande,
perché sempre la vita si espande.
Credo in qualcosa d’impreciso
perché non esiste un perfetto sorriso,
perché è così lontano il paradiso.
Credo in qualcosa di sublime
perché c’è il fuoco nelle rime,
perché dopo le valli ci son le cime.
Credo in qualcosa di malvagio
perché questa vita è un gran disagio,
perché il domani è un brutto presagio.
Credo in qualcosa d’imponente
perché il sogno va oltre la mente,
perché il tutto è più del niente.
Credo in qualcosa d’infernale
perché c’è morte in mezzo al mare,
perché c’è l’umido e le zanzare.
Credo in qualcosa di sincero
perché c’è luce oltre il buio nero,
perché la vita non finisce al cimitero.
Credo in qualcosa d’indifferente
perché c’è il sole, l’amore e poi niente,
perché fuori c’è tutto ma mi sento carente.
Credo in qualcosa di mendace,
perché sembra miele ma è antrace,
perché di giorno son angelo, di notte rapace.
Ma credo, credo perché sono folle,
perché l’inferno svanirà in mille bolle,
e piangeremo solo per sbucciare le cipolle. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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