Porti ancora quelle catene nelle orecchie
ed il suono rosso dei graffi,
porti ancora quelle parole come epitaffi
di un’arteriosclerotica condizione interiore
che annulla ogni tipo di memoria
e lascia l’amaro in bocca come la vita.

E nello sforzo continuo della fantasia
il dono ed il versamento si confondono
come acqua e sangue della redenzione
si mescolano per produrre grazia
a chi sarebbe perduto nella solitudine
a chi è grave nella disperazione
a chi ha perso ogni speranza ed emozione.

Almeno una volta al giorno scorgi un raggio nel cielo.

E questa
è la manovra che conduce a quel porto
che nel faro ha la sua garanzia
e nell’onda la sua freschezza.

Seduti sul molo concediamo le briciole ai gabbiani.

Il nostro cuore è felice
e respira gioioso ogni alito di vento.