Non aspettarti
di scampare ai capricci del destino,
a quei dadi
tiranti in fretta per cercare di capire,
a quelle immagini
apparse negli occhi delle sacerdotesse.

Non pensare di sfuggire
alla frantumazione dei progetti
alla delusione dei sogni condivisi,
tenuti con somma considerazione
ma caduti come angeli senza ali.

Nell’arcisperanza dei nostri desideri
rimane solo l’amaro calice del mondo
e chicchi d’uva sparsi sul tavolo
dopo essere stati colti da una vigna
che fiorisce a primavera e realizza i suoi eventi
nel tepore frescolino dell’autunno inoltrato.