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E’ vero artista chi segue tendenze
che l’hanno appena appena preceduto,
e le scambia per vere, uniche scienze,
da applicare con fare risoluto?
Oppure, se la strada della fine
hanno probabilmente esse imboccato,
è più artista colui che resta incline
a ciò che sua natura gli ha donato?
Vengono e vanno tante concezioni
dell’arte, e ciò che vecchio fino a ieri
sembrava, per misteriche ragioni
torna di moda spesso e volentieri.
L’arte è immortale, e tante vite vive:
resuscita sovente, e un po’ spaventa
chi non considerava ormai più attive
quelle forme in cui poi si ripresenta;
e conviene all’artista rispettarla
per come si presenta abitualmente
alla sua mente, senza mai forzarla
in direzione estranea, differente. |
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«Contro le mode nell’arte, che spesso non durano che l’"espace d’un matin" (anche se il "mattino" artistico può protrarsi pure cento anni...), e in difesa dei diversi modi di fare pittura, scultura, architettura, musica, poesia, letteratura, insegnamento, cucina, abbigliamento... Io li apprezzo tutti, se mi accorgo che sono sinceri, e non dettati dall’omogeneizzazione culturale del momento (certe mode imperano oggi; ma domani?) E Mimmo Paladino dice a "L’Espresso" (8 / 1 / 2015): "Nell’arte nulla si esaurisce, tutto si rinnova, si riformula. "» |
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