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«I lettori avranno senz'altro colto i toni sottilmente ironici della poesia, il cui assunto è però sostanzialmente serio. Credo che intraprendere la carriera politica non sia l'ideale per una persona del tutto onesta e sincera, per chi non è capace di scendere a qualche compromesso. Tralasciando esempi recenti, vorrei ricordare un caso classico, quello di un uomo sapiente e retto come il filosofo greco Platone. I tre viaggi di Platone a Siracusa, con la speranza di potervi installare un governo giusto e improntato alla filosofia, furono completamente fallimentari, e il filosofo dovette ritenersi fortunato se riuscì sempre a tornare sano e salvo ad Atene. Platone ci confidò che volle impegnarsi in politica attiva perché si vergognava quasi di essere un uomo capace soltanto di produrre teorie, ma alla fine dovette arrendersi, e "si allontana definitivamente dalla Sicilia, abbandonando con ciò le residue speranze di poter tradurre in realtà il governo dei filosofi teorizzato nella 'Repubblica' . Da allora non si occuperà più di politica attiva" (Susanna Mati, pag. 32 dell'introduzione al "Fedro", ed. Universale Economica Feltrinelli, 2013) .» |
Inserita il 09/05/2015 |
Non brilla per cultura, l’onorevole
(non è questo il suo compito, del resto),
però si mostra alquanto soccorrevole
verso l’uomo importante ed il modesto.
Non usa le parole in modo fievole,
bensì per un impegno manifesto
a risolvere in tempo ragionevole
tanti problemi (eletto fu per questo) .
Talvolta non ottiene i risultati
(lo si capisce: siamo tutti umani!)
che i cittadini s’erano aspettati.
E, suo malgrado, in ambiti inquinati
è costretto a sporcare le sue mani,
a noi evitando quei contatti ingrati. |
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«E’ una difesa (semiseria) di un immaginario rappresentante della categoria degli onorevoli, troppo spesso oggetto di critiche un po’ superficiali da parte degli elettori...
Il sonetto ha questo schema: ABAB ABAB CDC CDC .» |
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