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«Quando Parigi mi appare lontana, non è soltanto per i motivi espressi nella poesia. Noto, da parte delle giovani generazioni, un vieppiù crescente disinnamoramento per questa città che fu per secoli il faro della cultura e dell'arte di vivere in Europa e nel mondo. I ventenni, i trentenni, i quarantenni e pure molti cinquantenni sono ora ben più attratti da Londra (e perfino da Berlino) che dalla "ville lumière", la quale forse rischierà, col tempo, di trasformarsi in una città per appassionati di storia, come Atene, come Roma... E' il destino di tutte le città: quando esse hanno esaurito il loro ruolo di centro di innovazione (nelle arti, nelle scienze, nelle tecniche, nella finanza...) , lasciano il posto ad altre e si trasformano in una specie di museo a cielo aperto, che attrae, accanto a pochi intenditori, soltanto tanti turisti impreparati e frettolosi. Fra cent'anni, chissà, anche Londra, anche New York andranno incontro a questo destino, soppiantate probabilmente dalle città cinesi e magari pure da quelle degli Emirati arabi...» |
Inserita il 18/07/2015 |
Parigi, tu, dai sogni t’allontani,
ora che avanza il tempo buio, nero,
adesso che i ricordi son lontani
da ciò che d’avvenire era foriero.
Parigi, tu, dei sogni, t’allontani
or che, senza riguardo, sei bersaglio
di guerriglieri stolti, disumani,
con mente governata da un abbaglio.
Parigi, tu, nei sogni t’avvicini
a ciò che a fantasia può capitare:
di sentire al mio spirito vicini
i figli che sapesti generare.
(Per chi anima ha laica, illuminista,
chissà se esiston, dopo, Paradisi?
In tal caso, trovarmi sulla pista
vorrei che porta nei tuoi "Campi Elisi"!) |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Chissà perché, fin da ragazzino ho sempre pensato a Parigi come alla mia città ideale: l’ho conosciuta, ma molto difficilmente ci tornerò! Agli spiriti laici, che considerano Parigi un enorme santuario culturale, vederla macchiata di sangue fa assai male! E’ bello, nei sogni, conversare con i grandi figli della città! L’ultimo verso gioca sul nome del più famoso viale di Parigi: "Champs - Elysées" = "Campi Elisi" = "Paradiso" .» |
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