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«Rileggendo questa mia poesia (che, come precisai in nota, si riferisce a un episodio di cui fui testimone), la quale mette in evidenza come il rimedio sia talvolta peggiore del male, mi è tornata alla mente una "scenetta pesarese" dell’Ottocento, che mia nonna raccontava volentieri, e in cui il rimedio appare addirittura doppiamente sbagliato (gli eventuali lettori benparlanti mi perdoneranno) . Un giovanotto va a chiedere la mano di una ragazza a sua madre (evidentemente vedova, e che vive con la figlia e la propria madre, la nonna della giovane) . Il giovanotto, piuttosto ignorante, non conosce una frase adeguata come "non sono certo venuto per ingannarvi", e non trova di meglio che dire, sforzandosi di parlare in italiano: "Buona sera, non vi cogliono! " Per stigmatizzare l’uso di quel verbo volgare, la madre della ragazza dice: "Parlè pulìd, faccia de cazz! " Poco lontano c’è la nonna della giovane che, scandalizzata dal linguaggio triviale di tutti e due, per rimproverare entrambi esclama: "Figa nona, sa ‘sti ragazz! "» |
Inserita il 29/08/2018 |
I Veneti, si sa, come i Toscani
(ognuno - ahinoi! - possiede i propri nei),
maestri sono nel recare immani
oltraggi a tutti i più recenti Dei.
Per lamentarsi un po’ della corvée
che in caserma un tenente gli imponeva,
usava un Veneziano frasi osé,
ed il divino mondo assai offendeva.
Per fede, forse, oppur per tradizione,
è bestemmia da Napoli bandita:
chi l’usa pessima ha reputazione
presso colui che l’ha da lui sentita.
Intervenne un compagno dei dintorni
di Partenope, assai scandalizzato:
"Non t’accorgi di tutto ciò che sforni? ",
disse, molto adirato ed indignato.
"Sangue della marina, " (ma non fu
"marina" la parola da lui usata...)
"la vuoi finire, o no? Presto laggiù
sarà l’anima tua arsa e dannata! "
(Rimproveri può fare chi davvero
di quei difetti è privo, ben sfornito,
se non vuole far nascere un sincero
momento d’umorismo assai gradito.) |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«E’ un piccolo contributo per (cercare di) iniziare l’anno con un po’ d’allegria... Assistei personalmente a questa scenetta durante il mio servizio militare, nel 1974 (nella realtà il commilitone pronunciò il suo sermone - da che pulpito veniva la predica! - in stretto dialetto napoletano) .» |
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