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«Un agitatore prende la parola. L'artista viene preso dalla parola" è un aforisma di Karl Kraus. Direi che i poeti vengono presi soprattutto dalle parole dei primi versi delle loro poesie (le altre le vanno a prendere), che spesso risultano, forse proprio per questo motivo, i più belli, come ho cercato di dimostrare qui in due composizioni dedicate a Mallarmé. Anche per la mia pur modestissima "Mantova" vale forse lo stesso principio. Rileggendo la poesia, mi sono accorto che il primo verso ("Ultimo lembo della Lombardia") è, per me, senz'altro il più bello, con la spontanea allitterazione della " l " (presente in tutte e quattro le parole del verso), e in parte anche della " d " (nelle ultime due parole) . La " l " è una consonante dentale (come la " d ") , ma è considerata anche "liquida" (insieme alla " r ") , a causa della sua pronuncia. Ebbene, non è proprio la liquidità (come chiarisco poi nel prosieguo della poesia) una delle caratteristiche principali di Mantova (a causa delle sue abbondanti acque), e più in generale di tutta la Lombardia (piena di laghi e di fiumi)? E, volendo approfondire ancor più la simbologia, richiamando il Manzoni ("Quella bellezza molle a un tempo e maestosa che brilla nel sangue lombardo" si legge nei "Promessi sposi") , non è forse la Lombardia una regione che fa (nei suoi abitanti e nelle sue città), più di altre, della mollezza una virtù, trasformandola in fluidità, indispensabile per adattarsi meglio ai tempi sempre cangianti?» |
Inserita il 18/01/2017 |
Ultimo lembo della Lombardia,
Mantova, ti raggiunsi con un treno
accelerato, preso alla Centrale
Stazione di Milano, una mattina.
All’ultima fermata di quel lento
convoglio, quando esso si svuotò,
m’apparisti, regina delle acque
placide che circondano il tuo corpo.
Ultimo paradiso mi sembrasti,
dove la tua regione un po’ di quiete
incontra nel confine suo orientale,
dove il Veneto preme, e Emilia sfocia.
Mantova, bianca e gialla resterai
in una stanza della mia memoria,
riflessa nelle acque ed addolcita
dalla zucca esibita e profumata. |
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«Durò soltanto una mezza giornata la mia visita a Mantova, il 14 agosto 1990. Forse, come certe persone, alcune città conosciute di sfuggita lasciano nella mente impressioni non si sa quanto veritiere, ma che hanno la bellezza e la dolcezza del sogno, quando il sogno è bello e dolce.» |
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