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Nci shtannu mali ca so' ccussi brutti
ca li crishtiani no' ponnu fa' nienti
pi rimitiari, percé quasi tutti
s'ni vannu a llu Criatori mis'ramenti.
La scienza fign'a mu' no' è datu frutti
cu pó llivà' tifinitivamenti
tutti 'shti mali e tutti cuishti lutti
ca so' 'na crossa piaca pi la genti.
Sapi quant'atru tiempu havà passari
cu si pó ssènti' finalmenti tiri:
" 'Shti mali mu' cchiù nienti ponnu fari!",
però è surtantu cosa ti 'mpacciri!
No' ssi pó ffari nienti pi sanari!
Pi mu' hama suppurtari e poi, muriri!
Traduzione:
Non si può fare niente!
Ci sono mali che son così brutti
che le persone non posson far niente
per rimediare, perché quasi tutti
se ne vanno al Creatore miseramente.
La scienza fino ad ora non ha dato frutti
per poter toglier definitivamente
tutti questi mali e tutti questi lutti
che son una grossa piaga per la gente.
Chissà quant'altro tempo dovrà passare
per poter sentir finalmente dire:
"Questi mali ora più niente posson fare!",
però è soltanto cosa da impazzire!
Non si può fare niente per guarire!
Per ora dobbiam sopportare e poi, morire! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Sonetto classico in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Shema: ABAB/ABAB, CDC/DCD.» |
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