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«Ognuno di noi, specialmente chi è anziano, avverte un senso di nostalgia e vuole tornare come quando era giovane, ma s’accorge che, purtroppo, deve assuefarsi agli acciacchi della vita. Non è il caso di scoraggiarsi, altrimenti dimostriamo di non essere degni di noi stessi. Se veramente crediamo in ciò che nutriamo nell’animo, dobbiamo convincerci di guardare avanti, perché il passato non torna più.» |
Inserita il 01/10/2017 |
Ci nu’ pinzamu ca passunu l’anni
e ca facimu viecchj chianu chianu,
sintimu ‘nu scurfuertu cranni cranni
e nushtalgìa t’nu tiempu assai luntanu.
Vulì’ turnamu arretu ‘nta li panni
ti quannu ognunu si sinteva sanu;
mu‘, ‘nveci, ca si sèntunu l’affanni,
hamà campari in motu tisumanu.
Toppu ca rimanimu amari amari
pi cueshta vita ca èti dulurosa,
nisciunu ti nu’ s’hava scunfitari.
Ci è vveru ca critimu a quarche ccosa,
’uardamu ‘nnanti e ccuminciamu mu‘,
cá lu passatu no’ nci torna cchiù!
Traduzione:
Guardiamo avanti!
Se noi pensiamo che passano gli anni
e che diventiam vecchi piano piano,
sentiamo uno sconforto grande grande
e nostalgia d’un tempo assai lontano.
Vogliam tornare di nuovo nei panni
di quando ognuno si sentiva sano;
ora, invece, che si sentono gli affanni,
dobbiam campare in modo disumano.
Anche se rimaniamo amareggiati
per questa vita che è dolorosa,
nessuno di noi deve scoraggiarsi.
Se è vero che crediamo in qualche cosa,
guardiamo avanti e cominciamo adesso,
ché il passato non torna più! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Sonetto normale in vernacolo sanvitese (alto salentino) con relativa traduzione. Schema: ABAB/ABAB, CDC/DEE.» |
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