Visitatori in 24 ore: 8’472
970 persone sono online
Lettori online: 970
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’345Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Sono candidi i pilastri,
d’oro gli astri,
aurei i fregi e i capitelli,
sono rose e fiordalisi -
dolci i visi -
Tempio è santo d’Antonelli,
son colonne di basalto -
sacro spalto -
fiori dorici e Angioletti,
e de’i Santi tutelari
stanno i lari,
e del Nume gli alti aspetti:
lì ‘l martir di lui che pelle
l’uom gli svelle,
là de’i Cieli un’alma effigie,
e di marmo son le scale,
l’Immortale
con un cenno ancor l’erige.
È una Chiesa, ed io ne scorgo
fuor del borgo
l’alto e snello campanile,
e la piazza a lei saluta
l’ombra muta
che s’irrora e pia e gentile,
e le tegole in sul tetto -
fosco e schietto -
son i nidi de’i piccioni,
e de’i bruti e truci corvi
che son torvi
spesso stride di canzoni;
e mi par un Tempio greco,
vola l’eco
delle laudi e delle preci,
e perdòn silente io chieggo,
or mi seggo,
per quel mal che incauto feci.
Sta all’altare l’erma Croce -
una Voce
muta olezza in su’i bei ceri -
ai suoi fianchi un’urna canta,
donna affranta
sotto i colpi degli altèri:
è l’altissima Giuliana,
di Satàna
mesta vittima in catene,
del villaggio è la Patrona
e gli dona
l’alma e ‘l core, e sangue e vene;
e Maria dal bianco velo -
del Carmelo -
scruta ‘l Popolo da un vetro,
benedice ‘l volgo e ‘l sente,
l’uom si pente...
oh Dimonio, va de retro.
Tabernacolo dorato
un broccato
veste umìl di drappo bianco,
l’Ostia santa in lui si cela,
Dio rivela
un Pastore al gregge stanco,
e i bei bronzi stan de’i Santi -
d’oro i manti -
sono i Vescovi e un pio Clero,
stan vicin i candelabri,
gli alti e glabri
ardon ceri d’un Mistero,
e n’ascoltan la Corale -
sòn che sale
al Signor gradito e ameno -
e la Vergine s’invoca,
e s’infoca
sol l’Amor che fu in sul fieno.
Pella cupa e pia navata
e dorata
stan le panche de’i fedeli,
e sta un pulpito, aspersorio
dell’ustorio
soffio etesio de’i gran Cieli,
e i pilastri l’ansio passo -
Cristo è lasso -
segnan truci della Croce;
l’uom li segue, n’è redento
e ‘l tormento
fugge alfin che tanto ‘l nuoce,
e ‘l Calvario è fatto in legno,
grida ‘l Regno
dell’Amore e della Pace,
soffia Inferno un’aspra frode,
ride Erode,
l’Iscariota si compiace...
ma l’Agnello che quei porge
or risorge,
l’Angiol parla a Maddalena,
e di Cristo la novella
santa e bella
si compisce e della Cena.
Sta un rosone e vitreo e bello,
è un suggello
dell’Empìr che tutto vede:
Angiol verdi, e bianchi e rosa -
schiera ansiosa -
van del Nume al santo piede,
ed un Calice risplende,
e s’accende
d’ôr, d’incenso e di preghiere,
i suoi nembi stan sull’onde
cesie e bionde
d’un pio mar dall’acque fiere,
e i color son Paradiso -
vivo ‘l Viso
della schiera degli Eletti -
e n’ascoltano ‘l sussurro
dell’azzurro
Ciel possente, i sacri detti;
e son bianche le candele
del fedele,
l’alte faci in cinnamòmo
son avvolte e dall’incenso -
secco e denso -
dianzi al Figlio ch’è dell’Uomo.
Quest’è ‘l sacro e quieto Tempio
ove adempio
la mia Fede, e la mia spene,
ove in nozze e in funerali
gl’Immortali
ci redimono in sul Bene;
è una Chiesa antonelliana -
forte e sana -
ed inneggia alla Passione,
siam Cristiani, non siam Greci,
ma le veci
forse fa del Partenone...
è del borgo ‘l vivo ciglio -
bianco giglio -
che ci narra del Signore,
e ‘l villaggio a lei davanti
co’i bei canti
apre l’alma al Re d’Amore. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|