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 | C’era una volta un cavallo bianco,
fiero ed elegante,
dal passo trotterellante
però triste e solitario.
Portava a spasso il suo padrone,
ma costui era veramente severo e
molto spesso usava il bastone.
Trotta, trotta un bel giorno
il cavallo decise che doveva
guardarsi intorno,
cercare la felicità ed amici in quantità.
Incontrò un biondo fanciullo,
dolce e buono più del pane,
anche lui era triste e solo
e non riusciva ad esprimersi al volo.
Capì allora il cavallo
quale sarebbe stato il suo dovere:
far compagnia e riuscire a far ritornare
parole sulle labbra indecise
del piccolo cavaliere.
La chiamano ippoterapia,
il cavallo questo non lo sa,
ma con lui si impara a stringere
un legame di fiducia e di
comprensione aumentando
l’autostima ed il senso di responsabilità.
E da solo terapia poi diventa passione,
si socializza tra più persone
che tra loro hanno più aspetti in comune.
Trottando, trottando,
il cavallo bianco aveva raggiunto il suo obiettivo:
non più alle dipendenze di un arcigno padrone
ma lui il protagonista di una lunga storia
d’amore con tanti fanciulli che cercano
il loro spicchio di cielo,
il loro angolino nel mondo
in uno scambio reciproco di
affetto e di aiuto sincero.
Finalmente il cavallo bianco
sentì di poter far del bene
e comprese che da soli
non si arriva lontano, per cui,
anche tu amico che ti senti
triste e solo, guardati intorno,
cerca una mano.
La troverai nel momento in cui
non la starai più aspettando. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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| «I benefici effetti della riabilitazione tramite l’equitazione per alcune forme di disabilità sono incentrati sul rapporto che si viene ad instaurare tra il cavallo e il paziente.» |
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Commenti di altri autori:
«una terapia dalla quale si ottengono ottimi risultati... penso anche che l'amore incondizionato di un animale può fare moltissimo in questi casi brava l'autrice ad aver toccato con maestria questo tema»
«Il rapporto tra paziente disabile e cavallo diventa basilare per avviarsi verso la via della guarigione e dell'equilibrio. Sono preziosi questi animali, specialmente per i piccoli pazienti che riescono ad aumentare l'autostima e anche la voglia di vivere, di competere, di lottare per ottenere qualcosa. La Poetessa in questi versi miscela molto bene fantasia e realtà, ci racconta una favola che molte volte è diventata realtà. Mi piace molto la chiusa...È VERO, da soli non si va da nessuna parte, tutti abbiamo bisogno dell'amore, del sostegno di altri esseri viventi. Siamo come tante mattonelle che devono stare salde e unite per non crollare. Amo tanto i cavalli e capisco che tanto bene possono fare agli esseri umani»
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